Don Arnaldo SCAGLIONI sdb"Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo"

21 febbraio 2016  |  2a Domenica di Quaresima - Anno C  |  Omelia
LA Trasfigurazione / Lc 9,28-36
Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo
Capire...
Capire che dietro ogni cosa c'è Dio, è meraviglioso.

Capire che dietro ogni volto c'è il volto di Gesù, è un dono che nasce solo dalla preghiera.
Capire che dietro ogni ascolto c'è la Parola, Gesù in mezzo a noi
e dietro ogni nube c'è Gesù risorto
è vivere in "adorazione", "in ginocchio", "prostrati a terra".

La preghiera ci cambia...

... ci fa scoprire chi siamo, cosa vogliamo fare con la nostra vita.
Troviamo le risposte che cerchiamo.
Scoprire che sei un'immagine di Dio, la sua manifestazione
Il suo - passi l'espressione - il suo prolungamento.
Se togli da te Dio non saresti un Tu. E' come se ti privassi dell'aria, del respiro.
Sei fatto di aria, hai un bisogno enorme di aria, senza di essa non vivi.
La stessa cosa per la luce, l'acqua, la parola.
Sono fatto di sole, di mare, di suoni.

Prendi coscienza. Renditi consapevole. Torna a te stesso:

Le meraviglie della vita ti stanno cercando.
Quello che ti serve è i silenzio, è fermare i "rumors" della tua mente e del tuo cuore confuso e ottenebrato.

Sali sul monte e ossigenati con quello che senti e vedi.
Ascoltare e vedere sono i verbi della tua Trasfigurazione

La preghiera ti fa salire

E' ascensione come quella di Gesù. In Lui risorto vedi te risorto

La preghiera ti fa scendere

Ti fa vivere l'esodo in attesa della Terra Promessa
E' Cristo crocifisso e non la sola croce la tua scelta, la tua conversione.
Sono le parole ultime di Gesù morente che devi custodire e vivere:

- l'abbandono verso il Padre
- la porta spalancata del Paradiso
- il perdono offerto a tutti, tutti
- la tua sete e la sua misericordia
- il dono di una Madre, di una Chiesa.

Prega e lasciamo che Dio faccia!

Diamo a Dio la possibilità di farsi sentire e vedere.
Non confiniamolo nell'alto dei cieli.
Il nostro cuore è il suo cielo
Il nostro cuore è senza confini e lo può ospitare.
La preghiera ti fa percepire che "ci sei"
non solo e che "sempre ci sarai"!

La preghiera ti fa pregustare una nuova nascita - una nuova vita.

*Marco e Matteo raccontano questo episodio con una indicazione di tempo: "sei giorni dopo".

L'allusione alla creazione in Genesi (6,31) è voluta.
Pietro, Giacomo e Giovanni si sentono cambiati. I loro occhi sono cambiati: vedono Gesù "Figlio di Dio" e non solo il loro Maestro, il Taumaturgo. La Trasfigurazione è una seconda creazione.

*Luca si concede qualcosa in più dicendo "otto giorni dopo" (Lc 9,28).

Gesù gioca a carte scoperte. Si manifesta per quello che è: "il Risorto"
e nello stesso tempo "il Crocifisso".
In otto giorni si consuma la sua missione.
D'ora in poi è il volto di Gesù da cercare, da vedere.
Da qui in avanti inizia il racconto del volto di Gesù che
entrando in Gerusalemme piange per terminare in croce
con la visione di Dio-Padre cui si abbandona.

Il volto di Gesù è il volto del Padre, della Misericordia.
Va contemplato e ascoltato dall'inizio (il Battesimo al Giordano)
al termine della sua missione (la settimana ultima dopo la trasfigurazione).

La faccia di Gesù che si dirige verso Gerusalemme si fa "dura come la pietra" (Is. 50,7)

Pregare = ascoltare e vedere

Sono i verbi del cristiano.
Presente e futuro - Fede e Speranza - Incarnazione e Risurrezione - Adesso e oltre.

Alcuni dettagli:

1. La solitudine (Lc 9.35 "Gesù solo")
2. Il silenzio (Lc 9,26 "Li prese con sé")

La solitudine è il sacramento della presenza di Dio: "Questo è il mio Figlio diletto".
La solitudine non si ferma alla percezione di sé (isolamento),
ma raggiunge l"ALTRO", l'OLTRE se stesso
Dio si dà a noi nel povero, nel peccatore, nel malato, nella persona sola.
Nel momento in cui avverto in me la presenza di Dio, non sono più solo - isolato, non vivo più da solo.

Il silenzio è la soglia attraverso cui entri nel mistero e nell'esperienza del "Facciamo tre tende" (Lc 9,23).
Il silenzio apre la porta dell'Incarnazione.
Il silenzio è il segnale della vita spirituale..

Un rischio - E' duplice, sottolineato non poco dall'evangelista.

1. Non vivere il dramma di Gesù: la via della Croce (Lc 22,46) (Lc 22.46 "Perché dormite?")
2. Lasciarsi sfuggire la gloria di Gesù: la via della luce (Lc 9.32 "Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno").

Il sonno, il dormiveglia e la sonnolenza
mettono a rischio la preghiera
e di conseguenza ci impediscono
l'ascolto della Parola
la visione del volto di Gesù.

Don Arnaldo SCAGLIONI sdb

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