Don Enzo BIANCO sdb"QUATTRO RACCONTI DI CHIAMATA"

7 febbraio 2016 | 5a Domenica T. Ordinario - Anno C | Omelia
QUATTRO RACCONTI DI CHIAMATA
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Le Letture di questa domenica presentano tre racconti di chiamata, o di vocazione, come sono
definiti
dagli studiosi della Bibbia. Descrivono l'invito del Signore ad assumersi una missione, rivolto a uomini che occuperanno un posto importante nella storia religiosa di Israele, anzi dell'umanità. I racconti hanno come protagonisti:
- nella Prima Lettura Isaia, vissuto nel 7° secolo avanti Cristo;
- nel Vangelo Pietro e alcuni apostoli, chiamati da Gesù: essi da pescatori di pesci diventano pescatori di uomini;
- nella Seconda Lettura Paolo, che nella Lettera ai Corinzi ricorda la sua conversione sulla strada di Damasco.

Isaia, Pietro, Paolo: i chiamati

Si tratta di vicende molto diverse tra loro per tempi, persone, situazioni. Ma i racconti si svolgono secondo un identico schema.
* In un primo momento il Signore si presenta al chiamato, e gli si manifesta nella sua trascendenza, onnipotenza, santità.
Isaia vede Dio su un alto trono regale, mentre il suo manto riempie il tempio. Pietro conosce già il Signore come maestro con dottrine sublimi, ma assistendo alla pesca miracolosa scorge nel prodigio qualcosa di più: la presenza inequivocabile del divino. E Paolo sulla via di Damasco è folgorato come da un bagliore che lo acceca e lo getta a terra.
In questo primo momento della chiamata si ha dunque l'incontro sconvolgente del prescelto con la maestà di Dio.
* In un secondo momento il Signore formula il suo invito: propone ai chiamati di entrare nel suo progetto e farsi carico di una missione. La sua proposta è positiva, rasserenante, di conforto. Dio ama le sue creature, se occorre le perdona e cancella il passato, quindi solleva, riabilita, e offre pienezza di vita.
A Isaia giunge la domanda: "Chi manderò? E chi andrà per noi?" Pietro si sente dire da Gesù: "D'ora in poi sarai pescatore di uomini". In tanti quadri, sculture e mosaici, antichi e moderni, Pietro è raffigurato sulla barca, intento a gettare la rete. E la barca è la Chiesa. Quanto a Paolo, il Signore lo invita a trasformarsi, da persecutore dei cristiani, in intrepido annunciatore del Vangelo ai pagani. Un compito speciale per lui.
Risulta così che Dio non vuole agire da solo, non intende fare tutto lui. Come diceva il titolo di un famoso film, "Dio ha bisogno degli uomini". Ha voluto aver bisogno di noi.
* Infine, terzo momento, la risposta dei chiamati. Che risulta pronta, ed entusiasta. Essi con meraviglia vedono nella missione l'invito a entrare in una splendida avventura, e si dichiarano pronti.
Isaia risponde con slancio: "Eccomi, manda me!". Pietro con Giacomo e Giovanni, subito "tirate le barche a terra, lasciarono tutto e seguirono Gesù". E Paolo un giorno oserà scrivere con fierezza: "Per la grazia di Dio son quello che sono, e la sua grazia verso di me non è stata vana" (1Cor 15,10).
* In sintesi, questi racconti di chiamata rivelano l'azione limpida e lineare del Signore. All'inizio egli suscita nel chiamato un senso di sgomento, e l'uomo avverte la propria piccolezza. Ma riceve conforto, perdono, e fiducia. Quindi il Signore gli affida la missione, qualcosa di arduo ma bello da realizzare. E il chiamato accetta con entusiasmo e con gioia.

Un quarto racconto?

A pensarci bene, la chiamata del Signore riguarda non solo quei personaggi famosi e lontani, già consegnati alla storia. Potrebbe riguardare ogni uomo, in particolare ogni cristiano.
* Di fatto Dio da sempre chiama gli uomini, in modi vari e sorprendenti. Anche quando mancano i colpi e scena e la spettacolarità.
- Dio chiama gli uomini innanzitutto dal nulla all'esistenza.
- Poi mette loro addosso tanta voglia di intraprendere e di vivere, basta guardare il brulichio degli uomini e il loro affaccendarsi sul pianeta Terra.
- Affida loro una missione verso i propri compagni di viaggio, che ha enunciato nel comandamento: "Amerai il prossimo tuo come te stesso".
- Di più, viene incontro al loro desiderio di sopravvivenza, di vita immortale, invitandoli, diciamo così, a casa sua. Ha spiegato Gesù: "Vado a prepararvi un posto" (Gv 14,2). Così l'uomo dovrebbe sentirsi lieto di collaborare al progetto di Dio.
* Nei primi tempi i cristiani - ricordando la rete di Pietro pescatore - si chiamavano a vicenda con un nomignolo curioso: pesciolini (in latino piscìculi), e si dicevano felici di essere finiti nella grande rete di Pietro, pescatore di Galilea. E sollecitavano gli altri a entrare anche loro nella rete.

E noi ora? I cristiani si recano nelle chiese perché si sentono chiamati da Dio, avvertono il suo fascino. E Dio invia i suoi messaggi, ha per ciascuno un progetto di vita da realizzare in famiglia, sul lavoro, nella società.

* Così, ai tre racconti di chiamata esposti nelle tre Letture della messa, ciascun cristiano è in grado di aggiungere un quarto racconto, il proprio. Quel racconto che di fatto sta scrivendo, giorno dopo giorno, con le sue scelte di vita.
Don Enzo BIANCO sdb

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