don Roberto Rossi"Non temere, tu sarai...."

 Non temere, tu sarai....
don Roberto Rossi  
V Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (07/02/2016)
 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )
  Visualizza Lc 5,1-11
Ogni vita è vocazione e ad ogni vocazione è legata una particolare missione da compiere. Fin
dall'inizio della storia della salvezza Dio ha chiesto agli uomini la loro collaborazione per realizzare il suo progetto di salvezza a beneficio dell'umanità. Nell'Antico Testamento sono stati chiamati i patriarchi e i profeti, nel Nuovo Testamento lo stesso Gesù e gli apostoli.
Ma Dio continua ancora oggi a chiamare uomini e donne perché collaborino alla costruzione del suo regno nel mondo e facciano conoscere alle persone di tutto il mondo il suo messaggio di amore e di pace.
Dalle letture emerge la chiamata divina innanzitutto come un manifestarsi di Dio all'uomo. Prima di inviare, di affidare una missione, Dio si fa conoscere nella sua grandezza e bontà. L'uomo è posto davanti alla verità di Dio che illumina e gli fa comprendere la sua realtà di creatura debole, fragile, limitata, peccatrice. Eppure è proprio dell'uomo che Dio si serve per diffondere il messaggio di salvezza. E' interessante notale le esperienze, le sensazioni, la paura per la consapevolezza della propria indegnità e infine la risposta generosa sia di Isaia, sia di Pietro e degli apostoli.
Isaia, davanti alla manifestazione di Dio sente tutto il suo peccato e il peccato del suo popolo, ma si apre alla fiducia.
Così Pietro: nel racconto del vangelo Gesù dice a Pietro: "prendi il largo e cala le reti." "Maestro abbiamo faticato tutta la notte, e non abbiamo preso niente. Ma sulla tua parola getterò le reti". Nella fede Gesù compie per Pietro e i suoi compagni il miracolo della pesca abbondante. Pietro, davanti a Gesù, riconosce tutta la sua debolezza e i suoi peccati: "Allontanati da me che sono un peccatore." Ma Gesù lo chiama con una vocazione grande: "Non temere, d'ora in poi sarai pescatore di uomini". E viene sottolineata ancora la generosità della risposta: "Lasciarono tutto e lo seguirono", perché avevano trovato Gesù e Gesù è tutto e li costituisce partecipi e continuatori della sua missione.
Questa liturgia ci porta a pensare alla grande vocazione dei consacrati, i sacerdoti, le suore, i religiosi, i missionari: preghiamo intensamente per la loro fedeltà, la perseveranza, la loro santificazione e vogliamo pregare, come Gesù ci raccomanda, per chiedere sempre nuove vocazioni generose e gioiose.
Poi ciascuno di noi deve pensare come vive la propria vocazione, nella famiglia, nel lavoro o nello studio, nella sofferenza, nelle varie situazioni in cui si trova.
Tutti possiamo vivere la vita come vocazione; vocazione a continuare l'opera e la missione di Gesù, con la generosità del cuore: "Ecco, manda me!".

Commenti

Post più popolari