Monsignor Nunzio Galantino, "QUARESIMA, DONO PER LA NOSTRA CONVERSIONE"
QUARESIMA, DONO PER LA NOSTRA CONVERSIONE
I domenica di Quaresima, 14 febbraio 2016
(Lc 4, 1-13)
In questa prima domenica di Quaresima, la liturgia della Parola ci introduce subito al senso profondo
del cammino quaresimale. La professione di fede del pio ebreo (prima lettura) insieme alla prova delle tentazioni di Gesù nel deserto (Vangelo), ci dicono con chiarezza che la fede non è adesione intellettualistica ad alcune verità, ma un’esperienza personale chiamata a gettare luce sulle scelte concrete della vita; un’esperienza che penetra insieme la storia di un popolo e la vita di ciascun uomo.
Gesù è il Figlio di Dio. Ma Egli è anche uomo. E se la sua totale adesione al progetto del Padre è fuori di dubbio, tuttavia questo non lo esenta dalla fatica di dover compiere delle scelte chiare decisive, di fronte ai differenti modi possibili di affrontare la vita. Anzi, Satana gli presenta delle “dannate” scorciatoie che, solo apparentemente, sembrano garantire la riuscita nella vita. In fondo, sono le stesse che il mondo continua a proporci anche oggi, garantendoci successi a tutti i livelli.
“Vivere di solo pane”, ridurre cioè le nostre aspirazioni alla sfera materiale. É la scorciatoia delle cose e delle ricchezze, capaci di … aprire tutte le strade! Con i soldi si ottiene tutto; se prospetti una vita facile agli altri, ti seguono! Se cambi le pietre in pane, tutti ti verranno dietro!
“Tutto è tuo, se mi adori”. La scorciatoia dell’idolatria e del potere, per il quale si può perdere ogni dignità personale e perfino “prostituirsi”, pur di raggiungere l’obiettivo della propria autoaffermazione.
“Metti alla prova Dio, per vedere se ti ama davvero”. Forse è la tentazione più sottile: ridurre Dio ai propri schemi; asservirlo a sé, pensando addirittura di determinare o condizionarne gli interventi.
Sono queste le “scorciatoie” che ci vengono messe dinanzi continuamente, con l’illusione di poter così ottenere la piena felicità. Ma, in realtà, esse sono del tutto estranee al modo di agire di Dio; anzi, di fatto ci separano da Lui, perché sono opera di Satana (il “divisore”).
Un altro particolare di questo brano merita di essere sottolineato. Luca colloca le tre tentazioni in luoghi diversi tra loro: nel deserto, in alto, a Gerusalemme. Quasi a voler suggerire che non esistono “luoghi” sicuri e al riparo dalle tentazioni. In ogni frangente della nostra vita, dunque, la tentazione di adottare soluzioni e risposte che portano lontano dal progetto di Dio, separandoci da Lui, è sempre in agguato, dietro l’angolo e persino “dentro” la nostra casa.
Ma Gesù, affrontando lui stesso questa prova, ci mostra anche la strada – basata sulla cura della vita interiore, sulla fede in Dio, sulla certezza del suo amore – per superarla. Approfittiamo dunque della Quaresima, come di un tempo privilegiato per purificare e far crescere il nostro vivere in comunione col Signore.
FONTE:Monsignor Nunzio Galantino
I domenica di Quaresima, 14 febbraio 2016
(Lc 4, 1-13)
In questa prima domenica di Quaresima, la liturgia della Parola ci introduce subito al senso profondo
del cammino quaresimale. La professione di fede del pio ebreo (prima lettura) insieme alla prova delle tentazioni di Gesù nel deserto (Vangelo), ci dicono con chiarezza che la fede non è adesione intellettualistica ad alcune verità, ma un’esperienza personale chiamata a gettare luce sulle scelte concrete della vita; un’esperienza che penetra insieme la storia di un popolo e la vita di ciascun uomo.
Gesù è il Figlio di Dio. Ma Egli è anche uomo. E se la sua totale adesione al progetto del Padre è fuori di dubbio, tuttavia questo non lo esenta dalla fatica di dover compiere delle scelte chiare decisive, di fronte ai differenti modi possibili di affrontare la vita. Anzi, Satana gli presenta delle “dannate” scorciatoie che, solo apparentemente, sembrano garantire la riuscita nella vita. In fondo, sono le stesse che il mondo continua a proporci anche oggi, garantendoci successi a tutti i livelli.
“Vivere di solo pane”, ridurre cioè le nostre aspirazioni alla sfera materiale. É la scorciatoia delle cose e delle ricchezze, capaci di … aprire tutte le strade! Con i soldi si ottiene tutto; se prospetti una vita facile agli altri, ti seguono! Se cambi le pietre in pane, tutti ti verranno dietro!
“Tutto è tuo, se mi adori”. La scorciatoia dell’idolatria e del potere, per il quale si può perdere ogni dignità personale e perfino “prostituirsi”, pur di raggiungere l’obiettivo della propria autoaffermazione.
“Metti alla prova Dio, per vedere se ti ama davvero”. Forse è la tentazione più sottile: ridurre Dio ai propri schemi; asservirlo a sé, pensando addirittura di determinare o condizionarne gli interventi.
Sono queste le “scorciatoie” che ci vengono messe dinanzi continuamente, con l’illusione di poter così ottenere la piena felicità. Ma, in realtà, esse sono del tutto estranee al modo di agire di Dio; anzi, di fatto ci separano da Lui, perché sono opera di Satana (il “divisore”).
Un altro particolare di questo brano merita di essere sottolineato. Luca colloca le tre tentazioni in luoghi diversi tra loro: nel deserto, in alto, a Gerusalemme. Quasi a voler suggerire che non esistono “luoghi” sicuri e al riparo dalle tentazioni. In ogni frangente della nostra vita, dunque, la tentazione di adottare soluzioni e risposte che portano lontano dal progetto di Dio, separandoci da Lui, è sempre in agguato, dietro l’angolo e persino “dentro” la nostra casa.
Ma Gesù, affrontando lui stesso questa prova, ci mostra anche la strada – basata sulla cura della vita interiore, sulla fede in Dio, sulla certezza del suo amore – per superarla. Approfittiamo dunque della Quaresima, come di un tempo privilegiato per purificare e far crescere il nostro vivere in comunione col Signore.
FONTE:Monsignor Nunzio Galantino
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