PANE QUOTIDIANO"«Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano»
La Liturgia di Sabato 20 Febbraio 2016 VANGELO (Mt 5,43-48)COMMENTO: Rev. D. Joan COSTA i Bou (Barcelona, Spagna)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore
«Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano»
Rev. D. Joan COSTA i Bou
(Barcelona, Spagna)
Oggi, il Vangelo ci esorta all’amore più perfetto. Amare è volere il bene dell’altro, e in questo si basa la nostra relazione personale. Non amiamo per cercare il nostro bene ma per quello della persona amata, e, così facendo, cresciamo come persone. L’essere umano, affermò il Concilio Vaticano ll «non può trovare la sua pienezza se non nella donazione sincera di se stesso agli altri» A questo si riferiva santa Teresa del Bambino Gesù quando chiedeva di fare della nostra vita un olocausto.´L’amore è la vocazione umana. Tutta la nostra condotta, perché sia veramente umana, deve esprimere la realtà del nostro essere, realizzando la vocazione all’amore. Come ha scritto Giovanni Paolo ll, «l’uomo non può vivere senza amore. Egli resta per se stesso un essere incomprensibile; la sua vita è priva di senso se non gli si rivela l’amore, se non si incontra con l’amore, se non lo sperimenta e lo assimila, se non partecipa vivamente in esso».
L’amore ha il suo fondamento e la sua pienezza nell’amore di Dio in Cristo. La persona è invitata ad un dialogo con Dio. Uno esiste per l’amore di Dio che ci creò e per l’amore di Dio che ci conserva, «e solo può dirsi che si vive nella pienezza della verità, quando liberamente si riconosce quest’amore e ci si affida totalmente al Creatore» (Concilio Vaticano ll): questa è la ragione più alta della sua dignità. L’amore umano deve, perciò, essere custodito dall’Amore divino, che ne è la fonte; in Esso trova il suo modello e lo porta alla pienezza. Per tutto ciò, l’amore, quando è veramente umano, ama con il cuore di Dio e abbraccia incluso i nemici. Se non è così uno non ama veramente. Conseguentemente, l’esigenza del dono sincero di se stesso, diventa un comandamento divino.: «Voi dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.» (Mt 5,48).
La voce del Santo Patrono d'Italia
Ciascuno manifesti con fiducia all'altro le sue necessità, poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, con quanto più affetto uno deve amare e nutrire il suo fratello spirituale.
San Francesco d'Assisi
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