PANE QUOTIDIANO«Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo»

La Liturgia di Domenica 28 Febbraio 2016  VANGELO (Lc 13,1-9) COMMENTO:Cardinale Jorge MEJÍA Archivista e Bibliotecario di S.R. Chiesa  (Città del Vaticano, Vaticano)
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato
aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Parola del Signore

«Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo»
Cardinale Jorge MEJÍA Archivista e Bibliotecario di S.R. Chiesa 
(Città del Vaticano, Vaticano)
Oggi, terza domenica di Quaresima, la lettura del Vangelo contiene una chiamata di Gesù al pentimento e alla conversione. O, meglio, una esigenza di cambiare vita.

“Convertirsi” significa, nel linguaggio del Vangelo, cambiare l’atteggiamento interiore, e anche lo stile esterno. E’ una delle parole più usate nel Vangelo. Ricordiamo che prima della venuta del Signore Gesù, Giovanni Battista faceva il riassunto della sua predicazione con la stessa espressione: «predicando un battesimo di conversione» (Mc 1,4). E, poi, la predicazione di Gesù si riassume in queste parole: «...convertitevi e credete al vangelo» (Mc 1,15).

Questa lettura di oggi ha, nonostante, le proprie caratteristiche, che richiedono attenzione fedele e risposta coerente. Possiamo dire che la prima parte, con entrambi riferimenti storici (il sangue versato da Pilato e la torre crollata), contiene una minaccia. Impossibile chiamarla in altro modo!: lamentiamo le due disgrazie –allora sentite e piante- ma GesuCristo, molto seriamente, ci dice a tutti: -se non cambiate vita, «perirete tutti allo stesso modo» (Lc 13,5).

Questo dimostra due cose. Primo, l’assoluta serietà dell’impegno cristiano. Secondo: se non lo rispettiamo come Dio vuole, la possibilità di una morte, non in questo mondo, ma peggio ancora, nell’altro: la perdizione eterna. Le due morti del nostro testo non sono altro che figure di un’altra morte, senza paragone con la prima.

Ognuno saprà come tale esigenza di cambiamento si presenta. Nessuno rimane escluso. Se questo ci inquieta, la seconda parte ci consola. Il “vignaiolo”, che è Gesù, chiede al padrone della vigna, suo Padre, che aspetti ancora un anno. E nel frattempo, lui farà tutto il possibile (e anche l’impossibile, morendo per noi) affinchè la vigna dia il suo frutto. Vale a dire, cambiamo di vita! Questo è il messaggio della Quaresima. Prendiamolo allora sul serio. I santi –San Ignacio, per esempio, anche se tardi nella sua vita– per grazia di Dio cambiano e ci incoraggiano a cambiare.


Mons. Francesco Lambiasi
Oggi Gesù insiste: Se non vi convertirete, tutti allo stesso modo perirete. Quando noi sentiamo dire "conversione", pensiamo subito a cose da fare, a impegni da assumere, a rinunce da praticare. Tutto questo è vero, ma è successivo e derivato: se conversione è letteralmente "voltarsi verso", all'origine della conversione c'è l'esperienza di un incontro e la contemplazione di un volto: l'incontro con Dio, la contemplazione del suo volto.

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