Don Bruno FERRERO sdb"C'ERAVAMO ANCHE NOI..."

20 marzo 2016  | 6a Domenica di Quaresima: Le Palme - Anno C   |  Omelia
C'ERAVAMO ANCHE NOI...
È andato in onda il momento decisivo della storia.
Noi siamo presenti, oggi. Come eravamo presenti allora.

Non è solo una rievocazione storica quella che abbiamo ascoltato.
Noi siamo dentro a questa storia.
C'eravamo anche noi.
Perché Gesù ha detto chiaramente: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me"" (Vangelo di Matteo 25, 31-40).
Quante volte al giorno, Gesù viene torturato, abbandonato, tradito, schernito e ucciso? Qui, nella nostra Gerusalemme quotidiana. Siamo davvero innocenti?
C'eravamo anche noi ad agitare i rami di palma e d'ulivo, a gridare: "Viva Gesù!" e magari ci sentivamo anche convinti, come gli amici di Gesù del resto.
Poco dopo eravamo di nuovo là a gridare: "Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!" Siamo stati accontentati: in tanti oggi tentano di togliere di mezzo Gesù e i nostri bambini stanno dimenticando perfino il suo nome, mentre gli assassini sono in libertà.
Quanti Pilato e quanti Erode ci sono in giro. Fantocci paurosi, spaventapasseri vili carichi di potere e di medaglie che dispongono della vita di altri esseri umani con l'indifferenza che si riserva agli insetti.
Quanti torturatori si aggirano in mezzo a noi. Si può torturare e mortificare anche mogli e mariti e figli e genitori e dipendenti e vicini di casa.
Begli amici quelli di Gesù. Proprio nell'Ultima Cena, mentre Gesù parla del dramma che sta per succedere, gli apostoli discutono tra loro su chi è il più grande.
Mentre Gesù soffre, noi discutiamo…
Pietro, la Roccia, sprofonda nella paura e nel ridicolo.
Sono chiare allora le parole di Gesù:
"Non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli".
C'è solo qualche squarcio di luce nel buio.
Gli occhi di Gesù, prima di tutto. Che incontrano quelli di Pietro.
"Il Signore si voltò e lo guardò" .
Chiediamolo anche per noi questo dono, oggi: vogliamo incontrare gli occhi di Gesù. Per una volta specchiarci in Lui. Fa paura, non lo nascondiamo: incontrare gli occhi di Dio significa non avere scampo. Neanche l'ombra di un tappeto sotto cui nascondere la polvere dell'anima.
Pietro scoppiò a piangere, sul serio e amaramente, Sì, forse sarebbe la soluzione: venire scossi profondamente nell'intimo... Essere ancora una volta del tutto nudi, disarmati e indifesi, tremanti, come appena venuti al mondo. Rendersi indifesi. Non più coperti da nessun compagno: essere miseramente soli davanti al grande cielo.
Essere onesti una buona volta!
Dio ci accordi il dono delle lacrime. E così inizia una splendida preghiera medioevale, oggi perduta: "Signore, tu hai fondato la tua chiesa sulle epistole di Paolo e sulle lacrime di Pietro...". Così è da noi: sulle lacrime si può fondare la chiesa.
E poi quel brav'uomo che veniva dai campi, Simone di Cirene. Gesù non aveva più la forza per portare il legno del supplizio e lo obbligarono a portarlo per Gesù fino al colle dei teschi. Gridavano verso di lui: "Avanti, ebreo! Prendi tu il legno!" Simone di Cirene, che proveniva dalla Libia, era stato obbligato a farlo. Non lo fece spontaneamente.
Ed era contento di cavarsela senza venire crocifisso a sua volta.
Ma bisognerebbe esercitarsi in questo:
Anche se in noi c'è un totale rifiuto a portare le disgrazie di un altro, dovremmo impegnare la nostra volontà, il nostro tempo e le nostre energie per imparare a farlo.
Dovremmo tentare di metterci un po' al posto degli altri, o almeno prestare loro quell'aiuto di cui hanno bisogno.
Dare una mano a Gesù.
Infine, inedito e inaudito, il buon ladrone, santo canonizzato ufficialmente dal Signore.
Ladroni siamo.
Abbiamo tuta la vita per decidere se essere quello di destra o quello di sinistra…
Per quelle parole che speriamo, al di là di tutto, di sentire anche noi:
"Oggi con me sarai nel paradiso".
Don Bruno FERRERO sdb
Fonte:  www.donbosco-torino.it

Commenti

Post più popolari