Don Mario MORRA sdb 2a DOMENICA di PASQUA: DELLA DIVINA MISERICORDIA

3 aprile 2016 | 2a Domenica di Pasqua - Anno C | Omelia
2a DOMENICA di PASQUA: DELLA DIVINA MISERICORDIA

Il messaggio che ci viene oggi dalla liturgia della Parola è quello espresso nel libro dell'Apocalisse
(2a lettura): Non temere! Io sono il Primo e l'ultimo, il vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi!.
Gesù che appare e che sta in mezzo ai discepoli è il medesimo Gesù che fu inchiodato sulla croce; per questo Egli mostra le piaghe delle mani e del fianco, i segni del suo martirio.
La sua presenza però è diversa da quella di prima: non è più percepibile dai sensi, anche se reale, viva e operativa, ma è conoscibile solo nella fede.
La fede in Gesù risorto dei primi cristiani si manifesta attraverso una comunità che è in assiduo ascolto della Parola di Dio, che è costante nella preghiera attorno alla mensa eucaristica, e mette in comune tutti i propri beni materiali. La comunità cristiana di Gerusalemme si presenta agli occhi del mondo animata dalla preghiera e dalla carità, fortificata dalla certezza che Gesù Risorto è presente in mezzo a lei; e conquista il cuore degli uomini: Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore.
In mezzo a tanta fede, però, ci sorprende forse, l'atteggiamento di ostinata incredulità da parte dell'apostolo Tommaso, che era assente al momento della prima apparizione di Gesù, la sera di Pasqua. Ma questo atteggiamento, in fondo, riflette quel poco o tanto di incredulità che ognuno di noi porta dentro di sé. Anche noi siamo portati spesso a dire: Se non vedo con i miei occhi, se non tocco con le mani, io non credo.
Gesù procura a Tommaso, ed anche a noi, proprio questa esperienza; così guarisce la sua incredulità e in qualche modo guarisce anche la nostra: Metti qua il dito e guarda le mie mani. Stendi la tua mano e mettila nel mio costato. E non essere incredulo…
Questa pagina del vangelo ci dice che Gesù è veramente risorto: ne ha dato le prove certe e ripetute. La risurrezione di Gesù non è fantasia né allucinazione. Non è un'illusione, né un'infatuazione degli Apostoli e dei discepoli. È una realtà sperimentata e documentata da molte persone.
Di conseguenza, noi non abbiamo più bisogno di chiedere prove sensibili, conferme sperimentali della risurrezione: le ha chieste e le avute per noi, Tommaso: Perché hai veduto, Tommaso hai creduto; beati quelli che pur non avendo visto crederanno.
Noi crediamo alla testimonianza degli Apostoli, i testimoni prescelti e preordinati da Dio; crediamo alla parola di Gesù che aveva più volte annunziato che il terzo giorno, dopo la sua passione e morte, sarebbe risorto.

Con la sua apparizione, Gesù risorto reca agli Apostoli il suo dono di Pasqua, che si compendia nell'augurio di pace, nel dono dello Spirito Santo e nella facoltà di perdonare i peccati.
Come sulla capanna di Betlemme gli Angeli augurarono la pace agli uomini amati da Dio, così la sera di Pasqua, alla conclusione dell'opera della redenzione, risuona l'augurio di pace. Gesù mostra le mani forate dai chiodi, ed il fianco trafitto dalla lancia: la pace che Gesù augura e dona è frutto della sua passione e della sua morte. Questo per dirci che non si può attendere, passivamente, la pace; la si deve costruire: essa è frutto di rinuncia e di conquista.
Frutti della risurrezione di Gesù sono ancora il dono dello Spirito Santo, che istruisce gli Apostoli sulle tante cose dette da Gesù e da loro non comprese, ed il dono del perdono dei peccati: ricevete lo Spirito Santo; a chi perdonerete i peccati saranno perdonati.
Gli Apostoli diventano i ministri del perdono che è per tutti: solo il cuore che si chiude all'amore di Dio, non sarà capace di ricevere il dono del perdono.
Per questo oggi celebriamo la Domenica che ci ricorda la Divina Misericordia! Dio in Gesù perdona le nostre debolezze e le nostre cattiverie. "Dio non si stanca mai di perdonarci!" ci ha ricordato tante volte Papa Francesco.
Lo Spirito Santo rende gli Apostoli testimoni della risurrezione di Gesù e ministri della misericordia di Dio e del suo perdono. Non predicheranno altro se non Gesù crocifisso per i nostri peccati e risorto per il nostro perdono. Confermeranno questa loro missione con il sangue, morendo tutti martiri.
Non è stata una testimonianza facile la loro.
S. Paolo, predicando il vangelo nell'areopago di Atene, dinanzi al più alto consiglio della città, fa appello alla religiosità degli Ateniesi, cita i loro autori, ed ottiene un certo successo; ma quando inizia il discorso sulla risurrezione di Gesù si sente dire: Ti ascolteremo un'altra volta!
È difficile anche oggi comunicare il messaggio della risurrezione; la mentalità moderna è sempre più allergica a credere a quanto dicono i Vangeli, anche se poi è credulona di fronte a tanti altri fenomeni appariscenti. Eppure il cristiano deve accettare e trasmettere il messaggio della risurrezione di Gesù, perché esso è fondamento della nostra fede. E con la risurrezione di Gesù, il messaggio che l'accompagna: il perdono dei peccati, la rinnovata amicizia con il Padre, il dono dello Spirito Santo e la nostra risurrezione che si realizza ora, come rinascita morale e spirituale, e che si completerà, attraverso il passaggio doloroso e purificante della morte, nel paradiso.
Il messaggio della risurrezione di Gesù ha un momento di particolare espressività nella mensa eucaristica. Risurrezione ed Eucaristia sono interdipendenti: senza risurrezione l'Eucaristia non avrebbe significato.
L'Eucaristia è la presenza di Gesù tra di noi. Gesù è presente perché è risorto; e con la sua presenza ci comunica Se stesso e ci unisce intimamente a Lui.
Tommaso incredulo si arrende davanti alla persona di Gesù risorto e proclama la sua fede: Mio Signore e mio Dio!.
Cerchiamo anche noi di accrescere la nostra fede in Gesù risorto attraverso il nostro incontro con Lui nell'Eucaristia.
Ci soccorra l'intercessione materna di Maria, Madre della divina Misericordia, che domani celebreremo nel mistero della Annunciazione.

Don Mario MORRA sdb
  Fonte:  www.donbosco-torino.it  

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