PADRE TIZIANO SOFIA SDB,"CRISTO TRA ADULTERA E ADULTERI"

CRISTO TRA ADULTERA E ADULTERI 13 marzo 2016   5^ dom. Q. - C      Vangelo: Gv 8,1-11  
Un'adultera dona il suo cuore ad un altro che non è suo sposo. Rompe

un'alleanza. Una prostituta vende il suo corpo a molti clienti. Chi pecca di più?
Secondo Gesù, coloro che condannano a morte le peccatrici, mai se stessi che
sono i veri responsabili del peccato!
Chi non conosce, almeno un superficie, la situazione grave dell'umanià di tutti i tempi a
proposito della donna ridotta a femmina? Un tempo queste cose si facevano
abbastanza in ombra, come a Roma, quando la prostituzione si faceva negli scantinati
con volta a "fornice" (a vela incrociata), da cui "fornicare".
Oggi tutto è commercializzato con pubblicità sconcertante. Quasi incontrollabile. Come
si fa oggi a non desiderare donne e uomini d'altri/e?... E che male c'è a farlo se tutti lo
fanno e le leggi oggi offrono tutte le scappatoie possibili, divorzio in primis? E perchè
pecca uno con il corpo di una qualsiasi donna se non pecca con quello della propria?
Sono interrogativi che mi fanno i giovani. C'è l'istinto, che bisogna assencondare,
paragonabile a quello della fame e della sete. Vero o falso?...
Se fossimo puro corpo animale, nessun problema. Anzi, gli animali hanno un istinto più
restrittivo. La questione è un'altra: si tratta del problema del cuore, dell'amore,
dell'alleanza, della fedeltà. Se uno è fedele a livello umano, sarà fedele con Dio, che a
sua volta vuole fare alleanza di amore con tutti noi.
Se si rompe l'alleanza con Dio per colpa nostra, come reagirà Dio? Da Dio
misericordioso? Ricco in perdono e misericordia. Ma sempre e solo a una condizione:
che l'uomo lo voglia e non torni più in Egitto, in Babilonia, al peccato, ma si proietti in
avanti, verso un futuro NUOVO, come ci racconta oggi Paolo.
Una persona tornata in ottima salute dopo un grave intervento di tumore maligno farà
di tutto per evitare una ricaduta. E' bello stare in ottima salute!
Dio dice: "Ecco, faccio una cosa nuova!" (Isaia 43,16-21)
- C'è un popolo sfiduciato, spossato in esilio babilonese.
Impossibile sfuggire dalle mani degli oppressori dominatori.
Troppo forti! Niente da fare! Davvero?
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- Secondo Dio, no! Già era intervenuto in Egitto contro il potente faraone. Ma Israele
aveva perduto la memoria.
- Ci pensa Dio a risvegliarla con una solenne promessa:
+ Aprirò nel deserto una strada
+ immetterò fiumi nella steppa
per dissetare il rnio popolo, il mio eletto ,
IL POPOLO CHE IO HO PLASMATO PER ME!
E non siamo noi, proprio noi, esiliati nel peccato, il nuovo popolo di Dio? Ma vogliamo
uscire da Babilonia?
L'avventura provvidenziale di Paolo (Fil 3 )
+ Da superbo e orgoglioso farseo capace di farsi bello davanti a Dio e alla società,
scandalosamente chiuso in se stesso, fermo nella propria posizione, eccoti un Paolo che
butta alle spalle tutto un glorioso passato che ormai diventa spazzatura, e si mette ai
blocchi di partenza per una corsa frenetica verso la meta; che per gli atleti greci era una
pietra, per Paolo è Cristo.
+ Non fu una corsa sui 100 o 200 metri! Molto più lunga, ad ostacoli. Una cosa
sottolinea Paolo: più corre, più si allontana dalla spazzatura da una parte, ma si awicina
a Cristo dall'altra.
Due particolari da sottolineare: non è stato lui a mettersi nella nuova pista dell'amore,
dopo aver corso su quella della superbia per anni e anni, ma dal potente Cristo Risorto.
Questo Risorto però gli chiede qualcosa di imprevisto: farlo partecipe prima delle sue
sofferenze, della sua morte, prima di realizzare la sperata risurrezione. Paolo
acconsente. E come il Crocifisso l'ha abbinato alle sue sofferenze!
E' una vera grazia che Cristo ci renda partecipi delle sue sofferenze, che ci scelga come
suoi cirenei, perchè tutto ciò dice volontà positiva di collaborare in tutto con Cristo; dice
volontà nuova di uscire dall'uomo vecchio, per entrare nel NUOVO! Cosa che scribi e
farisei del vangelo di oggi non avevano proprio intenzione di realizzare.
Che donna fortunata quella del Vangelo di oggi! (Gv 8)
- Era andata contro una severa legge di Mosè, quindi da lapidare.
- Da chi? Dai suoi stessi clienti! Erano questi da lapidare.
- Prima di lapidarla quei furbetti hanno voluto tendere un tranello a Gesù. Sicuramente
ci sarebbe caduto, quindi avrebbero preso due piccioni con una fava: la lapidazione
della donna e la crocifissione dell'odiato Maestro. Come sempre, Dio fa le cose al
rovescio, non semplicemente al contrario. Temporeggia, scrivendo sulla sabbia, chissà
che cosa. Viene incalzato.
- La frase da spada a doppio filo: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo una pietra
contro la donna adultera!".
- Dai più anziani ai più giovani è un fuggi-fuggi. Poi, deserto.
E finalmente il colpo di GRAZIA DIVINA:
"DONNA, IO NON TI CONDANNO! VA'..."
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Una condizione severa: "D'ORA IN POI NON PECCARE PIU'...".
La PRIMA RICONCILIAZIONE PUBBLICA tra Dio e l'uomo: culmina con l'atto più
grande di misericordia divina: DONNA LIBERA DI AMARE COME DIO VUOLE!
Sicuramente rimase fedele a Dio, forse pregando il MISERERE, o il salmo di oggi, il
125.
FONTE :PADRE TIZIANO SOFIA 

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