PARROCCHIA S.MARIA DEGLI ANGELI,Commento, Domenica delle Palme (Anno C)


OMELIA DOMENICA DELLE PALME ANNO C 2016 
Vangelo: Lc 22,14-23,56 
 Ad alcuni di voi ho già consegnato la preghiera della Quaresima di quest’anno, agli altri lo farò in
questa settimana. E’ stata tratta da un testo di Sant’Agostino:
O Signore Gesù,
ti sei mostrato a noi  e ti abbiamo veduto.
Ti sei degnato di sceglierci  e ti abbiamo seguito.
Abbiamo visto i tuoi miracoli,
abbiamo udito la tua parola di salvezza,
abbiamo accettato i tuoi precetti
e aspettiamo che si adempiano le tue promesse.
Ti sei degnato di rallegrarci con la tua presenza
nel Pane Eucaristico e nel segno dei Sacramenti,
ma non abbiamo ancora visto il Padre.
Ardiamo dal desiderio di vederlo.
Mostraci il Padre, oh Signore e ci basta!
L’uomo è sempre in cammino e, come ripetevo a Natale,  finché è inquieto, vive alla  ricerca di un Volto e di una certezza.
 Sant’Agostino scriveva:”Aspettiamo che si adempiano le tue promesse”. Dio risponde a questa ricerca e a questa attesa, nel memoriale dell’Eucarestia:”Ti sei degnato di rallegrarci con la tua presenza nel Pane Eucaristico e nel segno dei Sacramenti”.
Una volta che Lo abbiamo incontrato, cosa cerchiamo ancora?
Bella la conclusione della preghiera del Padre della Chiesa:” Mostraci il Padre, oh Signore e ci basta!
Il Padre è la certezza di una presenza, direi materna che ci fa comprendere meglio la Sua Misericordia.
Nella 4^ domenica di Quaresima abbiamo meditato sulla parabola del Padre Misericordioso:”C’è un cammino da fare. Il figlio  ritorna al Padre, è alla ricerca di Lui, della certezza di una casa”.
Questo cammino avviene nella realtà. Si  spiega così anche l’immagine della preghiera delle sette opere di Misericordia di Caravaggio.
Una fede è tale solo se è concreta.
A volte,  dopo aver ascoltato la Passione, capita, come oggi, di porsi la domanda e di conoscere già   la risposta che avrebbe dato Gesù alla provocazione:”Scendi dalla croce e ti crederemo”.
Proprio a proposito di questa provocazione, voglio leggervi una bellissima poesia di Dostoevskij:
” Tu non scendesti dalla croce
quando, per schernirti e per provocarti, ti gridavano:
"Scendi dalla croce e crederemo che sei proprio tu!".
Non scendesti perché, anche questa volta,
non volesti rendere schiavo l'uomo con un miracolo,
Avevi sete
di una fede nata dalla libertà e non dal miracolo.
Avevi sete di amore libero e non
 dei servili entusiasmi dello schiavo
davanti al padrone potente
che lo ha terrorizzato una volta per sempre.
Gesù ci ha offerto l’esempio già nella lavanda dei piedi. Ora ci offre l’occasione per vivere il vero significato della Misericordia.
Se ameremo come Colui che ci ha amato per primo, con una tenerezza eterna e materna, allora vivremo per un mondo nuovo.
Una grande poetessa EMILY DICKINSON scriveva:
Chi è amato non conosce morte
perché l'amore è immortalità,
o meglio, è sostanza divina.
Chi ama non conosce morte,
perché l'amore fa rinascere la vita
nella divinità.

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