Don Arnaldo SCAGLIONI sdb"La mia voce"

17 aprile 2016  | 4a Domenica di Pasqua - Anno C  |  Omelia
4^ Domenica dopo Pasqua C /
"La mia voce" Gv 10,27-30

Dentro di noi siamo aggrovigliati; a volte ci sentiamo creature senza né capo né coda e altre volte non
sappiamo da che parte girarci, non percepiamo cosa vogliamo.
Siamo disorientati come pecore senza pastore.
Si dice che Michelangelo, contemplando il suo Mosé appena finito di scolpire, abbia gridato: "Perché non parli"? Aveva trasfuso in quel marmo tutto se stesso e si aspettava una risposta.
Dio ha fatto l'uomo capace di parlargli e di ascoltarlo.

" C'è una voce dentro di noi, perché non metterci in ascolto?
" C'è qualcuno che bussa alla mia porta, perché non aprirgli?
" C'è una domanda che si agita nel mio cuore, perché non farla uscire?
Tre interrogativi, in questa giornata della vocazione, pertinenti con l'icona del buon Pastore.

1. Dio ti cerca, ti chiama, ti chiede:

"Dove sei?" Possibile? E' inquieto - rovescio l'espressione agostiniana che parla del cuore dell'uomo - il cuore di Dio finché non riposa nel cuore dell'uomo. E' paradossale!
E' come se dicesse: "Io credo in te… mi fido di te… mi affido a te".
"Per me conti. Mi stai a cuore. Ti voglio bene". Scommetto su di te".

Ci sarà detto un giorno:

- Io ti ho chiamato e tu non mi hai risposto
- E tu risponderai:
- Perché non ti ho risposto?
- Perché tu non mi hai chiamato tanto forte da farti sentire.
E' il silenzio il grembo che fa crescere la voce dentro di te, fino a diventare
la bussola della tua vita.
Il silenzio precede la creazione. Gesù nasce nel silenzio della notte.
Guarda a primavera la natura - i fiori, l'erba, il chicco di grano - come cresce in silenzio.
Il silenzio degli occhi, degli orecchi, della lingua ti vengono in aiuto: vedi la direzione da prendere.

Segui l'invito di Gesù "Vieni e vedi", sai che cosa dire: "parla che il tuo servo ti ascolta".

2. Dio - con l'umiltà di un povero - ti cerca, attende alla soglia della tua abitazione.

"Ecco sto alla porta e busso…" (Ap. 3,20).
Dio non fa incursioni, non pretende di entrare, aspetta che tu vada ad aprirgli.
Alzati, va a vedere almeno chi è.

Ci sarà un giorno in cui tu dirai a Dio:

- Io ti ho cercato e Tu non ti sei lasciato trovare.
- Sai perché non mi hai trovato?
- Perché non mi hai cercato come si deve.
E' l'umiltà il terreno in cui Dio si incontra. Così è stato con Abramo, con Mosè, con Giovanni Battista, con Maria, "umile ancella".
Nella vita prima si affaccia una "ISPIRAZIONE", poi una "ASPIRAZIONE" e infine una "VOCE".

Il terreno deve lasciare al sole di fare il suo lavoro. E' il sole che fa diventare belle le foglie di un albero. Senza luce le foglie si seccano e cadono a terra.
Di fronte alla luce di Dio tu hai il compito di essere "humus", terra pronta a germogliare.
L'umiltà rende fertile la nostra vita.

3. Non mi resta che fare una domanda:

"Signore, che vuoi che io faccia"? La risposta è sì.
Mi chiedo: "Gesù si ricorda di me che sono una sua creatura"?
Per questo mi metto a disposizione con lo stesso monosillabo.
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O Gesù,
il tuo e il mio sì
mettono insieme il cielo e la terra,
il fuoco e la cera.
Dirti di sì
è scambiare fra Te e me la vita.
Vivere il sì
è possibile perché il primo
ad aver fede sei Tu,
il Pastore buono dell'anima mia.

Don Arnaldo SCAGLIONI sdb
Fonte:  www.donbosco-torino.it

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