Don Domenico MACHETTA SDB"...lo Spirito Santo faccia di noi un solo corpo e un solo spirito".

01 maggio 2016 | 6a Domenica di Pasqua Anno C | Appunti per Lectio
1ª LETTURA: At 15,1-2.22-29
Testo prezioso che documenta il travaglio delle prime comunità. Ed ecco il primo "concilio di
Gerusalemme", per risolvere la questione spinosa dell'accoglienza dei pagani convertiti. Polemiche e divisioni avevano creato un'atmosfera tesa: l'esperienza della tempesta ha sempre accompagnato il cammino della Chiesa. Questo da un lato ci... "consola", ma dall'altro ci fa capire come sia necessario vegliare e pregare, perché le forze del male sono sempre in agguato per dividere e scoraggiare.
Emergono dal Concilio tre orientamenti: quello di Paolo decisamente aperto, quello più "frenato" di Pietro e quello di Giacomo, vescovo di Gerusalemme, abile mediatore, che porta a un documento finale che rasserena i cuori. Viene fuori una Chiesa lanciata verso il futuro, ma saggia e prudente, perché incarnata, secondo le esigenze pastorali, nel rispetto delle mentalità e dei ritmi di crescita dei vari gruppi all'interno delle comunità. Certe cose sarebbero cadute da sole con il passare degli anni; per il momento occorreva curare l'essenziale, cercando di non perdere soprattutto l'unione fraterna.

VANGELO: Gv 14,23-29

Inizia questo tratto di Vangelo con la notizia-bomba della "inabitazione": "Se uno mi ama... noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui". Torneremo su questo testo "da vertigini" nella festa della Trinità.
Ora, anche in preparazione alla Pentecoste, sostiamo sulla promessa dello Spirito Santo. Cinque sono i passi sullo Spirito in Giovanni nei discorsi dell'ultima cena: questo è il secondo. Vogliamo dare uno sguardo rapido a tutti.
Il termine "Spirito Santo" è usato una sola volta (14,26). Il titolo che piace a Giovanni è "Spirito di verità"; ma il nome proprio, tipico, esclusivo dell'evangelista, è
"Paraclito".

1. "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre..." (14,16-17).

Paraclito: dal verbo para-kalé¯o, ad-vocare, chiamare vicino. In greco non ha mai significato tecnico; è un amico, una persona di fiducia. La "parácle¯sis" allora è il conforto, la consolazione. Atti 9,31: "La Chiesa... colma del conforto (parácl¯esis) dello Spirito Santo...". Ecco perché è tradotto con "Consolatore". La Chiesa dunque è "consolata". La creatura più consolata, ricolma di Spirito Santo, è Maria, "la Consolata", che diventa "Consolatrice", perché può consolare con la consolazione con cui è stata consolata (vedi la prima pagina della 2ª lettera ai Corinti).
Gesù parla di un "altro" Paraclito: il primo è lui, che se ne va e poi ritorna (dopo "un poco"). La presenza dello Spirito, che il mondo non vede e non "conosce", conforta la Chiesa, rassicurandola che Gesù è vivo e presente in mezzo ai suoi. Per questo è lo Spirito di verità.

2. "Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto" (14,26).

Tutto ciò che Gesù ha fatto e detto rimane "ricordato", celebrato, nell'oggi della Chiesa, nell'oggi liturgico. È lo Spirito che rende presente il mistero di Cristo.
Il momento vertice è la grande "epiclesi" dell'Eucaristia:
"Manda, Signore, il tuo Spirito su questo pane e su questo vino perché diventino il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo...
...lo Spirito Santo faccia di noi un solo corpo e un solo spirito".
Chi fa la Comunione eucaristica si comunica (mangia) con tutti i fatti del Vangelo: la Vita-Morte-Risurrezione di Cristo è resa presente per l'azione dello Spirito.
Per cui, per esempio, il contenuto divino della nascita di Gesù a Betlemme non appartiene al tempo, ma all'oggi eterno, che viene reso presente a noi quando celebriamo, e possiamo dunque cantare con verità, nella notte di Natale: "Oggi è nato per noi un Bambino".

3. "Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi..." (15,26-27).
C'è una frase molto importante negli Atti: "Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo" (5,32).

4. "Quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo...".
Molto forte: "arguet mundum"! Riguardo a tre cose:
al peccato: rifiutare Cristo;
alla giustizia: il ritorno al Padre nell'obbedienza della croce;
al giudizio: condannerà il mondo.
Lo Spirito Santo giudica il mondo. La storia trasformata in caos è la vera tragedia. Impotenza, limiti, disperazione: è l'accusa dello Spirito!

5. "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità..." (16,12-15).

Lo Spirito guida la Chiesa a comprendere il mistero di Cristo ("prenderà del mio"): è Gesù la Verità. Testimonianza di questo cammino è il Vangelo di Giovanni: quanta strada da Marco a Giovanni! Procedimento non affidato agli sviluppi della storia o alla ricerca umana, ma frutto dello Spirito che guida la Chiesa.

Don Domenico MACHETTA

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