Don Severino GALLO sdb" LA PACE VIENE DALL'ALTO INABITAZIONE DELLA SS.ma TRINITÀ'"

01 maggio 2016 | 6a Domenica di Pasqua - Anno C | Omelia
LA PACE VIENE DALL'ALTO 
INABITAZIONE DELLA SS.ma TRINITÀ'
Gesù ha portato nel mondo una novità, che resta giovane con il passare dei secoli, perché Dio non
invecchia mai.
Chi ha il dono di credere, capisce bene questa novità ed è disposto a dare anche la vita del corpo per restare fedele a Gesù.

Fra le tante, basti l'esclamazione di Sant'Agostino: "Troppo tardi ti ho conosciuto, o Signore! Come facevo a vivere lontano da Te?".

Ma anche chi non crede, come Benedetto Croce, è costretto a riconoscere che l'unica vera rivoluzione che meriti di essere chiamata così, è quella cristiana. Però - ecco l'aspetto clamoroso - questa novità cammina con fatica. Perché? Perché Dio rispetta la libertà umana e quindi la sua bontà è condizionata, è costretta a passare in vicoli alternativi, è impegnata in continui ritorni e tentativi. Però Dio non passerà mai sopra alla libertà umana.

La prima lettura di oggi ne è un esempio. E' la prima Chiesa, la prima parrocchia... subito dopo la Risurrezione: eppure nasce immediatamente una grave difficoltà. Infatti Dio non risparmia alla Chiesa le sue fatiche: il cammino è nella storia e quindi tutto è possibile, perché tutto è libero.
Di quale difficoltà si tratta?
Alcuni volevano conservare tutte le usanze giudaiche, compresa la circoncisione, anche dopo l'incontro con Gesù.
A noi sembra una questione banale, ma per quel momento fu una prova durissima.
Gli Apostoli, riuniti a Gerusalemme con Pietro, prendono la decisione e dicono: "No, Gesù è la novità, è Lui la speranza, è Lui la strada, l'unica strada che salva l'uomo. La circoncisione non è obbligatoria".
Una decisione coraggiosissima che tagliava nettamente un'epoca e apriva le braccia della Chiesa al mondo intero. Che cosa c'insegna questa pagina degli Atti? Anche oggi, nella religione, c'è il rischio di attaccarci alle cose marginali, esteriori... dimenticando l'essenziale.

Facciamo alcuni esempi.

La presenza alla Messa: è importante, ma più importante è la conversione della vita. Infatti dobbiamo partecipare alla Messa, per migliorare, per crescere nel battesimo.
Eppure quanti si preoccupano della presenza alla Messa, ma non si preoccupano del cambiamento della vita. A che serve essere stati alla Messa, se siamo stati presenti freddi come statue, che non accolgono e non ricevono nessun messaggio?
La confessione: è un pubblico riconoscimento della solidarietà che ci lega gli uni agli altri; è attraverso la comunità che Dio accetta il mio pentimento ed è attraverso la comunità che Dio dona il perdono.
Ma cos'è importante nella confessione? Certamente è importante l'accusa delle colpe, ma più importante è il pentimento del cuore. Eppure quanti credono di essersi confessati bene, solo perché hanno detto tutti i peccati. Non basta. Ci vuole il pentimento sincero dei peccati.
La Comunione: pensate se è importante la Comunione, ma più importante è la carità. Anzi la Comunione è per crescere nella carità. Eppure quanti pensano di aver fatto una buona Comunione senza aver sentito l'ansia di crescere nella carità.

E potremmo continuare: tutto questo deve renderci umili, vigilanti, attenti e pronti a verificare continuamente la nostra vita cristiana e religiosa, soprattutto nel giorno del Signore: la domenica serve per questa verifica.

INABITAZIONE DELLA SS.ma TRINITÀ'

Gesù nel Vangelo ci ha detto: "Se uno mi ama osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui".
Ossia, l'osservanza della Parola, come risposta al suo amore, determina la presenza di Gesù e del Padre nel credente.
L'immagine usata (la "dimora") richiama un contesto familiare, e accentua l'aspetto di comunione di vita.
Comunque, c'è un movimento in due sensi. L'uomo si avvicina a Gesù. Ma Gesù, precedentemente, si è fatto vicino all'uomo.
E sarà bene non dimenticare che l'osservanza della Parola significa, prima di tutto, la pratica del comandamento della carità.

Ma si rende necessario l'intervento di un terzo Personaggio: "Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome: egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà cio che vi ho detto".
Soltanto lo Spirito permette di comprendere totalmente, approfondire e assimilare il messaggio di Gesù. Senza il suo soccorso il singolo credente e la comunità non potranno mai penetrare la Parola di Gesù. Il vero maestro della Chiesa è lo Spirito Santo. L'azione dello Spirito rende possibile la pienezza di vita nell'amore.

vita della Trinità. E' comunione, nell'amore, con ciascuna delle Persone divine.
"Se uno mi ama... il Padre lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui". E' come dire: "Verrò ad abitare nella sua casa". Qui la casa non è quella fatta di muri e di tetti. La casa è il cuore che nell'amore diventa grande e accogliente più di un salotto o di una camera.
Cerchiamo di capire bene.

a) IL MISTERO DELLA INABITAZIONE DI DIO

Dio è un amico così buono e amoroso che non vuole stare lontano da nessuno di noi, da nessun cuore. Con la sua grazia divina Egli entra nell'anima come il sole entra attraverso il vetro e illumina l'interno.
La SS. Trinità, il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, prendono dimora nel nostro spirito. Spirito per dire anima, intelligenza, volontà, cuore. Il corpo diventa il tempio di Dio.
Se io stringo le mani sul petto abbraccio Dio, e Dio abbraccia me. Non c'è più distanza tra noi e Lui. Dio è in cielo, in terra, e nel mio cuore, se io accetto che abiti dentro di me, se io Lo amo.

b) I FRUTTI DELLA INABITAZIONE

Dio in me, io in Lui: tutto diventa amicizia, vicinanza, intimità. E' vinta la solitudine. Non siamo mai soli, mai abbandonati .
Una sera, sul tardi, un gattino miagolava sotto le finestre: si era perso; aveva una campanellina, che suonava come una derelitta.
Alla fine arrivò la padrona, una vecchia signora che stava sola e aveva come compagnia il suo gattino. Lo alzò da terra e lo strinse al collo.
Ma infinitamente più bello è un bambino che la mamma mette a letto e gli rimbocca le coperte e lo rincalza. Quel bambino si addormenta tra le braccia invisibili della sua mamma.
Noi siamo sempre stretti nelle braccia onnipotenti di Dio. Tra noi e Lui non c'è più divisione.
Perché non preghiamo Dio nel nostro cuore? Qualche volta diciamo così: "Parla, o Gesù, io Ti ascolto".
Certo, con un Ospite così vivo e così grande dobbiamo fare onore alla sua presenza. Nulla di brutto, di cattivo deve più entrare nel nostro cuore. Dio mi vede. Dio è in me.
E poi pensiamo alla gioia che viene da questa presenza di amore. Ci dice Gesù: "Ti dò la mia pace, non sia turbato il tuo cuore, non avere timore".
La gioia di cui godiamo, segnala la presenza di Gesù nel nostro cuore.
In ogni chiesa cattolica la presenza eucaristica è segnalata dalla fiammella di una lampada: così il fuoco del nostro amore per Gesù e per il prossimo, segnala quando siamo in grazia di Dio...
Un giorno
San Colombano disse al suo discepolo Desle: "Da che cosa proviene che la tua faccia è sempre gioiosa e tu sorridi sempre, quando lodo gli altri e biasimo il tuo lavoro?".
Il giovane monaco rispose: "Il fatto è che niente può rapirmi il mio Gesù dal cuore".
Cari Fratelli e Sorelle, niente e nessuno ci deve turbare, se Gesù vive abitualmente nel nostro cuore, che è tabernacolo vivente della Santissima Trinità.
Quando il 17 settembre 1988 è stata traslata nell'eremo di San Salvatore in Erba (Como) la salma del
Prof. GIUSEPPE LAZZATI, si pose alla parete del loculo una scritta che riassume la spiritualità di quel grande uomo di Dio, e insieme la vita di ogni seguace di Gesù: "Il cristiano, nel tempo, è immagine del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".
Chiediamo alla Madonna che renda sempre più luminosa e trasparente l'immagine della SS.ma Trinità sul nostro volto e nel nostro cuore.
Don Severino GALLO sdb
Fonte:  www.donbosco-torino.it

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