Padre Tiziano SOFIA sdb"GUANCIA a GUANCIA CON DIO"

17 aprile 2016 | 4a Domenica di Pasqua - Anno C | Omelia
GUANCIA a GUANCIA CON DIO  (Gv 10,27-30)
Potrei scandalizzare qualcuno con certe riflessioni poco teologiche. Usando termini modemi come
"feeling" o un'antico e ben noto termine come "SIMPATIA" (dal greco) che parla della profonda soddisfazione tra due persone nello stare insieme per reciproca attrazione, o dell'AMORIS LAETITIA, secondo Papa Francesco, so di espormi a critiche disparate. Comunque, continuo...


"IO CON VOI MI TROVO BENE"...

....è simpatia dichiarata, è feeling a/r. Se poi è un Santo, Don Bosco, a dirlo, chi troverebbe da ridire?
Se poi c'è un personaggio che ha questo feeling iniziale, a una sola direzione, non verso una sola persona, ma verso tutti, senza discriminazioni o preferenze, e per di più quasi spasima per ottenere una risposta positiva, allora le cose potrebbero complicarsi.
Se questo personaggio, infine, è DIO STESSO che "fa l'amore" misericordioso con l'uomo, con ogni uomo, e questo amore a sua volta è un secondo Personaggio, Cristo, cosa diremmo?
Sì, Dio è innamorato dell'uomo. E' Vangelo. Vangelo che va con Cristo, Vangelo vissuto che torna quando l'uomo, la pecorella, decide di entrare in "simpatia" (detta in latino, com-passione) con lui nientemeno, come potrei rifiutarmi di assaporare e saziarmi di questo reciproco amore?
Ed è profonda "laetitia" d'amore, è sapore profondo placato di pace e di pacata felicità. E' festosità, è GAIEZZA. E' contentezza incontenibile, profondamente piacevole. E' tenerezza.

Secondo il Vangelo di oggi, l'iniziativa è tutta del BUON PASTORE, di Gesù Cristo:

Giovanni 10,27-30. Pochi versetti che sprizzano vera letizia.
+ Un Pastore che non porta in verdi pascoli, che non dà erba, ma il suo CORPO, l'Eucaristia, il PANE.
+ Un Pastore che non porta ad acque tranquille, perchè da bere dà nientemeno che il suo SANGUE.
+ Un Pastore disposto a difendere le sue pecorelle, capace di lottare all'ultimo sangue pur di non perdere neppure una pecorella. Uomo anche solo per uno.
+ Se qualcuno si crede capace di strappargli una sola pecora, attenzione!... Suo Padre è tanto forte da vincerla contro tutti i lupi feroci.
E la mia risposta? MI TROVO MOLTO BENE CON IL MIO PASTORE. Entro in amicizia con Lui, l'ascolto, l'obbedisco, lo ringrazio. Insomma entro in "simpatia profonda" con Lui.

Un cristiano senza questo feeling non è cristiano per niente.

Prima di tutto perchè non ascolta attentamente la voce del Pastore; poi è una pecora matta che va dove vuole, con il pericolo di essere azzannata.
Che dire poi di una o molte pecore che non vogliono ricevere "l'erba e l'acqua" del Pastore, soprattutto durante la CELEBRAZIONE DELL'AMORE, chiamata Eucaristia.
Egli disse: "PRENDETE il mio corpo e MANGIATELO", non un semplice stare ad osservare chi mangia davvero e con riconoscenza (da cui il termine eucaristia) quel pane benedetto.
Disse, correggo, DICE a noi oggi: "PRENDETE IL MIO SANGUE e BEVETELO!". Primo: perchè lo si riserva quasi solo al sacerdote? Secondo: perchè tante scuse di carattere "immunitario", quando LUI stesso non ha avuto paura di entrare nella nostra natura che lo contaminò di peccato fino alla morte, per poi diventare antidoto efficace perchè divino? Un amico (!) mi richiamò per aver versato troppo vino nel calice! Ipocrita! A tavola si beve tre bicchieri ogni pasto! Cristo in croce versò TUTTO IL SUO SANGUE... E' misericordia.
Se di fronte o sotto alla croce siamo come gli indifferenti farisei, allora non c'è risposta di feeling, di amore. II cristianesimo a un solo senso è impossibile. E' ideologia.

Dagli Atti degli Apostoli: 13,14 ss

Come sempre nel corso della storia, ecco tanti cristiani-farisei pieni di gelosia e di indifferenza, e pagani-cristianizzati pieni di gratitudine, di risposta d'amore, di feeling spirituale, quello che dà profonda soddisfazione nel cuore e ci fa stare finalmente bene con un PASTORE COME CRISTO!

Dall'Apocalisse: 7,9ss

LA FESTA E LA GIOIA DELL' AMORE è riservata, alla fine della storia terrena, a gente che gradisce e risponde felicemente all'Amore dell'Agnello, Gesù. Tutti in bianche vesti, senza macchie di egoismo e di grettezza. Bambini, giovani, persone mature, anziani (spero di esserci tra di loro!): tutta gente che viene da questo "mondo infame", degenerato, tribolato. E tutti sotto la sua TENDA, le sue ali.
Un particolare non indifferente per coloro che soffrono:
"Non avranno più fame né avranno più sete; non li colpirà il sole né arsura alcuna, perchè l'Agnello che sta sul trono SARA' IL LORO PASTORE e li guiderà alle FONTI DELLE ACQUE DELLA VITA! E DIO ASCIUGHERA' OGNI LACRIMA DAI LORO OCCHI!".
Davvero Dio ci ha fatti suoi e noi siamo suo popolo e gregge del suo pascolo!
Se non è amore questo e se non rispondiamo amore all'AMORE, cosa cerchiamo di buono e di sicuro nella nostra vita? Sveglia!

 Padre Tiziano SOFIA sdb
  Fonte:  www.donbosco-torino.it  

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