PANE QUOTIDIANO«Chi viene a me non avrà fame»



La Liturgia di Mercoledi 13 Aprile 2016 VANGELO (Gv 6,35-40) Commento:Fr. Gavan JENNINGS  (Dublín, Irlanda)
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho
detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Parola del Signore
«Chi viene a me non avrà fame»
Fr. Gavan JENNINGS 
(Dublín, Irlanda)
Oggi, vediamo quanto preoccupano a Dio la nostra fame e la nostra sete. Come potremmo continuare a pensare che Dio sia indiferente di fronte alle nostre sofferenze? Ancora di più troppo spesso "ci rifiutiamo di credere" all'amore tenero che Dio ha per ciascuno di noi. Occultando se stesso nell'Eucaristia, Dio dimostra l'incredibile distanza che è disposto a percorrere per soddisfare la nostra sete e la nostra fame.

 Di quale "sete" e di quale "fame" si tratta? Definitivamente, della fame e della sete della "vita eterna". La fame e la sete fisiche non sono altro che un pallido riflesso di un profondo desiderio che ogni uomo ha davanti alla vita divina che solamente Cristo pu￲ offrirci. "Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna" (Gv 6,39). E cosa dobbiamo fare per ottenere questa vita eterna cosi desiderata? Forse un atto eroico o sovrumano? No! E' un qualcosa di molto pi semplice, per cui Gesù ci dice: "colui che viene a me, io non lo caccerò￲ fuori" (Gv 6,37). Noi dobbiamo solo accorrere a Lui, andare al Suo incontro.

Queste parole di Cristo ci stimolano ad avvicinarci a Lui ogni giorno nella Santa Messa. E' la cosa più semplice del mondo! Semplicemente assistere alla Messa; pregare e allora ricevere il Suo Corpo. Quando lo facciamo, non solo veniamo in possesso di questa nuova vita, ma, inoltre, la irradiamo su altri. Il Papa Francesco, l'allora Cardinale Bergoglio, nell'omelia del Corpus Christi, disse: "Così comè bello, dopo aver fatto la comunione, pensare nella nostra vita come una Messa prolungata, nella quale portiamo il frutto della presenza del Signore al mondo della famiglia, del quartiere, dello studio e del lavoro, così pure, ci fa bene pensare la nostra vita giornaliera quale preparazione all'Eucaristia, nella quale il Signore prende tutto ciò￲ che è nostro e lo offre al Padre".


La voce di uno scrittore e filosofo moderno

Nulla di finito, nemmeno l'intero mondo, può soddisfare l'animo umano che sente il bisogno dell'eterno.

Soren Kierkegaard

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