Don Mario MORRA sdb"Sia benedetto Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo perché grande è il suo amore per noi!

22 maggio 2016 | 8a Domenica: Ss. Trinità - Anno C | Omelia
SS. TRINITA'
Sia benedetto Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo 
perché grande è il suo amore per noi!

Sant'Agostino passeggiava un giorno lungo la spiaggia del mare, tutto pensieroso nel cercare di
comprendere il mistero della Trinità. Vide un bambino che con una conchiglia prendeva l'acqua del mare e la versava in una piccola buca. Incuriosito, lo interrogò chiedendogli cosa stesse facendo. "Voglio mettere il mare dentro la buca", rispose il piccolo. Sant'Agostino, con parole semplici, cercò di spiegargli che questo era impossibile. Allora il piccolo aggiunse: "Prima che tu comprenda il mistero di Dio, io avrò messo tutto il mare nella buca". Detto questo il bimbo disparve.

Sant'Agostino pensò che quel bambino poteva essere un angelo inviatogli da Dio per fargli comprendere che il mistero della Santissima Trinità è il più grande e il più importante della nostra Fede e che noi, con la nostra mente, non riusciremo mai a capirlo interamente. Come quella buca sulla spiaggia è troppo piccola per contenere tutta l'acqua del mare, ancora di più, la nostra intelligenza è limitata per comprendere un Mistero così grande.

Noi conosciamo che Dio è Trinità solo perché ce lo ha rivelato Gesù nel Vangelo. Ci ha parlato del Padre, del Figlio, cioè di se stesso, e dello Spirito Santo. Le tre Persone divine non sono tre dèi, ma l'unico vero Dio. Per riuscire a comprendere questo grande Mistero occorre partire dalla bella definizione di Dio che ci è stata data da san Giovanni apostolo nella sua lettera. Egli dice: "Dio è amore" (1Gv 4,8). In questa piccola frase è racchiuso tutto il mistero di Dio Uno e Trino. Se Dio è amore, significa che in Lui vi è una comunione di Persone che amano. Il Padre ama il Figlio, il Figlio ama il Padre, e l'Amore tra Padre e Figlio è anch'esso Persona, lo Spirito Santo.

L'autore del libro dei Proverbi, che abbiamo ascoltato nella prima lettura, ci parla della Sapienza, che esiste da sempre, generata fin dall'eternità. È presso Dio quando crea i cieli, quando stabilisce i limiti al mare, quando dispone le fondamenta della terra. Nella Sapienza di Dio noi riconosciamo il Figlio eterno del Padre. In ogni opera creata da Dio, la Sapienza è presso di Lui. Quando poi si parla dell'uomo, la Sapienza pone nell'uomo le sue delizie. Ciò significa che tutte le creature, e in modo particolare l'uomo, sono riflesso della perfezione della Sapienza, cioè del Figlio eterno del Padre.

Nella seconda lettura, San Paolo ci ricorda che "l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato". Lo Spirito Santo è l'Amore tra il Padre e il Figlio e questo amore eterno dimora nei nostri cuori dal giorno del nostro Battesimo. Per questo noi possiamo chiamare Dio con il dolce nome di Padre, perché siamo diventati realmente figli di Dio, partecipi della sua vita divina. La liberazione dal peccato, la rigenerazione alla grazia per opera dello Spirito Santo è fondamento della speranza cristiana "che non delude, la speranza della gloria di Dio che ci fa vantare anche nelle tribolazioni", cioè la speranza di una partecipazione piena alla vita divina, in una comunione perfetta con Dio SS. Trinità.

Un giorno, un avvocato anticlericale va ad Ars sperando di ridere a spese di "quell'ignorante del parroco" che è san Giovanni Maria Vianney. Ma, contro ogni sua aspettativa, quell'uomo torna a casa convertito. Agli amici che gli chiedono: "Ma dunque che cos'hai visto ad Ars?", risponde: "Ho visto Dio in un uomo".
Quanto più amiamo Dio e il prossimo, tanto più comprendiamo il mistero di Dio - Amore e lo facciamo comprendere ai nostri fratelli.

Don Mario MORRA sdb
 Fonte:  www.donbosco-torino.it

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