Don Umberto DE VANNA sdb"Lode alla Trinità che governa la storia"

22 maggio 2016 | 8a Domenica: Ss. Trinità - Anno C | Omelia
Per cominciare
Oggi la chiesa non celebra una festa legata a un episodio della vita di Gesù, ma entra nel cuore del
mistero di Dio e ci fa riflettere sulla Trinità. In realtà, tutte le domeniche dell'anno sono dedicate al Padre, al Figlio e allo Spirito. Ma oggi la liturgia ci permette di dedicare questa giornata a riflettere su questo che è uno dei misteri principali della nostra fede.

La parola di Dio

Proverbi 8,22-31. La Sapienza di cui si parla in questo brano dell'antico testamento, è Dio stesso e in particolare, dopo l'incarnazione, è Gesù, Figlio di Dio e Sapienza di Dio, presente nel cuore del mondo fin dall'inizio della creazione.
Romani 5,1-5. Paolo parla dei temi a lui cari: giustificazione, pace, fede, grazia, prove e speranza… Nel suo argomentare fa continuo riferimento alla Trinità: al Padre, al Signore Gesù e allo Spirito Santo.
Giovanni 16,12-15. L'evangelista Giovanni sottolinea la promessa di Gesù: manderà lo Spirito, che renderà gli apostoli capaci di accogliere i progetti del Padre e tutta la verità che proviene dall'esperienza di Gesù.

Riflettere

Il dodicenne Gesù dice che deve occuparsi "delle cose del Padre suo" (Lc 2,49). È così che comincia a rivelare di essere Figlio di Dio e afferma nello stesso tempo che Iahvè-Dio è suo Padre.
La Trinità è stata rivelata da Gesù. È lui che ha parlato di Dio come del Padre suo, che ha rivelato e promesso lo Spirito Santo.
Gesù dice senza giri di parole che lui e il Padre sono una cosa sola, che chi vede lui vede il Padre, che essi manderanno lo Spirito Santo, che procede da entrambi.
La predicazione degli apostoli, sotto la spinta dello Spirito Santo, non ha avuto incertezze ad annunciare la piena divinità di Gesù, e a parlare con uguale chiarezza del Padre e del Figlio.
All'affacciarsi delle prime eresie, la teologia ha dovuto impegnarsi nell'approfondimento di questa difficile verità. Si misurarono con gli eretici, tra gli altri, Giustino, Atenagora, Origene, Tertulliano.
Ma questa verità di fede è stata scomoda da spiegare in ogni tempo. Sant'Agostino diceva: "La Trinità onnipotente chi la comprenderà? È rara l'anima che parla di lei sapendo di che cosa parla". E Ilario di Poitiers, che pure ha scritto cinque libri su questo argomento, diceva: "Per quanto riguarda il parlare della Trinità, io mi dichiaro non solo troppo debole, ma muto. Solo perché costretto potrei decidermi a farlo".
È nel 325 al Concilio di Nicea che la chiesa afferma come verità di fede la divinità di Gesù, per confutare l'eretico Ario che la negava. Quanto alla Trinità, la chiesa giunse definitivamente alla concezione ortodossa nel 381, durante il concilio di Costantinopoli.
La Trinità rimane comunque una verità difficile da accogliere. Una verità scomoda per cristiani comuni, che vivono il loro quotidiano e la loro spiritualità facendo riferimento semplicemente a Dio.
Ed è una verità da contemplare, con la fede e l'amore, più che da approfondire come dottrina. "Dio non è il dogma che mi tiene in chiesa, ma la relazione che mi tiene in vita" (Pierangelo Sequeri). Non la comprenderemo mai pienamente: capiremo il mistero di Dio amandolo "con tutto il cuore, con tutta l'anima" (Lc 10,25). Possiamo accettarlo con sicurezza soprattutto per la parola di Gesù.

Attualizzare

Dunque il nostro Dio non è un Dio solitario. "Non è bene che l'uomo sia solo", ha detto il Creatore dando vita al primo uomo. Ma con la stessa certezza noi possiamo affermare: "Non è bene che Dio sia solo", o meglio: "Non sarebbe bene che Dio fosse solo".
Perché Dio è amore, come dice l'evangelista Giovanni, e quindi non può essere un Dio solitario, autosufficiente, chiuso in se stesso. Il nostro Dio è Padre e Figlio, due persone che si amano in modo divino, come solo loro possono e sanno amare, e il loro amore diventa persona: lo Spirito Santo.
Dio, che è amore, non vive in un mondo distaccato, inaccessibile, chiuso. È puro dono, amore, piena apertura verso l'altro. Questo significa dire che Dio è Trinità.
Dio è Trinità, ed è, per così dire, "famiglia". E coinvolge anche noi in questo mondo di amore, essendo stati creati a immagine e somiglianza sua.
Dio è amore, e solo chi ama conosce Dio, come dice ancora Giovanni. Ogni volta che ci amiamo, ogni volta che ci apriamo alla "relazione", in qualche modo ci comportiamo da Dio, e rendiamo presente la Trinità.
Qualcuno ha scritto con acutezza scherzosa che noi siamo "lo spazio pubblicitario di Dio, lo spot della Trinità", nel senso che noi, quando amiamo, rendiamo presente Dio nelle tre Persone, l'amore che li lega e li spinge a manifestarsi.
Concludiamo con un riferimento a Maria, la madre di Gesù, e per questo madre di Dio, che è stata coinvolta come nessun altro nel mistero della Trinità. Il mese di maggio a lei dedicato ci ha fatto rivivere la sua centralità nella storia della salvezza. Maria è la "serva" del Padre (la "disponibile", come i grandi collaboratori di Dio dell'antico testamento), è madre di Gesù, ed è la sposa dello Spirito Santo.

Lode alla Trinità che governa la storia (di Giovanni Paolo II)

Gloria a te, o Padre, Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe! Tu hai mandato i tuoi servi, i profeti, a proclamare la tua parola di amore fedele e a chiamare il tuo popolo al pentimento. Sulle sponde del fiume Giordano, hai suscitato Giovanni il Battista, una voce che grida nel deserto, inviato per tutta la regione del Giordano, a preparare la via del Signore.
Gloria a te, o Cristo, Figlio di Dio! Su di te lo Spirito è disceso come una colomba. Sopra di te si sono aperti i cieli, e si è udita la voce del Padre: "Questi è il mio Figlio, il Prediletto!".
Gloria a te, o Spirito Santo, Signore e datore di vita! Per la tua potenza la Chiesa è battezzata, scendendo con Cristo nella morte e risorgendo insieme a lui a nuova vita. Per tuo potere, siamo liberati dal peccato per diventare i figli di Dio, il glorioso Corpo di Cristo. Per tuo potere, ogni paura è vinta, e viene predicato il Vangelo dell'amore in ogni angolo della terra, per la gloria di Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, a lui ogni lode oggi e in tutti i secoli a venire. Amen.

Don Umberto DE VANNA sdb
Fonte:  www.donbosco-torino.it

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