PARROCCHIA S.MARIA DEGLI ANGELI, "La nostra fede è rivolta al Mistero,"

Omelia DOMENICA DELLA SS. TRINITA’ ANNO C 2016
Oggi festeggiamo la domenica della SS. Trinità, una festa a cui, a volte, penso non diamo il giusto
risalto nella liturgia e lungo il cammino catechistico. Eppure noi siamo stati battezzati, cresimati, ecc.. nel nome della SS. Trinità.
Quanto è bello la mattina, appena svegli, farsi il segno della croce! Come ci insegna il catechismo:”Nel segno della Croce, con le parole esprimiamo l’Unità e Trinità di Dio e con la figura della Croce la Passione e la Morte del Nostro Signor Gesù Cristo.”
È il 1° mistero principale della fede. Il 2° è l’Incarnazione, Passione –Morte- Resurrezione di N.S.G.C.
Cos’è il mistero della SS. Trinità?
Trinità di Dio significa che in Dio ci sono tre Persone uguali, realmente distinte: Padre, Figliuolo e Spirito Santo. Hanno l’unica sostanza ma, nello stesso tempo, sono diverse tra loro.
È utile il paragone:1x1x1=1 Sono tre numeri unici e distinti tra loro, ma che nella relazione, in questo X (per), rimangono sempre la stessa persona.
Perché questo Mistero? Tutto ha origine dal mistero della SS. Trinità che rappresenta l’origine e la finalità del tutto, che ha inizio da Dio e che con Dio si arriva al compimento e non alla conclusione, come abbiamo già riflettuto domenica, festa dell’Ascensione.
È un mistero, un dogma che noi accogliamo con fede.
Padre, Figlio e Spirito Santo sono nello stesso tempo un unico Dio e tre persone divine diverse. Anche qui in chiesa possiamo vedere l’Icona di Rublev…
Vorrei cercare di portare alcuni paragoni utili e penso che quello della famiglia sia il più efficace.
La famiglia è una, ma nello stesso tempo, ognuno ha la propria personalità.
Questa unità è il segno che ci porta a comprendere che noi siamo nati nella SS. Trinità. La relazione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo comprende anche noi.
Quando Gesù ci invita a seguirlo, non si tratta solo di una sequela in questo mondo, ma è l’invito a far parte pienamente di Lui.
Vivere l’appartenenza a Lui, ci porta a vivere diversamente anche la realtà.
Il Padre si rivela nel Figlio e per opera dello Spirito Santo noi viviamo questa misericordia e questa appetenza.
Come dicevo prima, è un Mistero, il mistero principale, altrimenti non avrebbe senso tutto ciò che viene. Gesù non sarebbe il Figlio di Dio e lo Spirito Santo non rappresenterebbe il datore della vita. Ecc…
La nostra fede è rivolta al Mistero, diversamente questo mondo sarebbe solo un passaggio e con la morte si concluderebbe tutto.
Come diceva Pascal: ”Non c’è cosa più tragica della disperazione, perché manca la forza di gettarsi in ginocchio”.
Solo chi si getta inginocchio, cioè, solo chi ha fede e pone la fede in Dio, si salva.


Fonte:guardavalle.net

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