PARROCCHIA S.MARIA DEGLI ANGELI,Commento,DOMENICA DELL’ASCENSIONE

Omelia DOMENICA DELL’ASCENSIONE ANNO C 2016
La festa dell’Ascensione, segna una delle tappe che ci separano dalla festa della Pentecoste che
celebreremo domenica prossima, per poi iniziare il Tempo Ordinario.
Gesù che scende alla destra del Padre, è il compimento della Redenzione.
Più volte riprendo la provocazione di non fermarsi solo alla morte in Croce, proprio perché non viviamo la nostra fede legata alla solidarietà nella sofferenza con Cristo, come se fosse solo un evento dimostrativo verso un popolo che soffre, che si chiami occupazione da parte di un altro popolo(come lo era per gli ebrei del tempo, con romani) che si chiami malattia o mancanza di lavoro ecc…
Ciò che viene proclamato nella notte di Natale, è proclamato anche oggi, ciò che è stato un inizio, oggi è il completamento. Cristo è un AVVENIMENTO non un evento. Non è stato un qualcosa che è venuto nel mondo, come viene un fiore, da un seme che non sappiamo chi la piantato. È un Avvenimento, perché è un evento che è venuto fuori da noi. Noi siamo qui, perché la forza della Grazia dello Spirito Santo ci fa vivere questo “stare insieme”.
Cristo è morto, ma soprattutto è risorto ed ancor di più è PRESENZA.
Come abbiamo ascoltato nel versetto dell’alleluia:”Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Come vivere questa attesa della “fine del mondo?”
L’evangelista Luca riporta il messaggio di Gesù che fece agli apostoli e quindi anche a noi, che siamo Chiesa:” nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati”
“L’annuncio per Luca diventa un articolo di fede. Esso è fatto nel suo nome, cioè nella persona stessa di Gesù,l’annunciato”(Silvano fausti).
Anche il filosofo Kierkegaard diceva:”La Sacra Scrittura è l’indicatore stradale: Cristo è la strada”
Perché l’Ascensione?
Riporto un’altra domanda:”Cosa desidera veramente il tuo cuore?”.
Così recita un salmo 83 che spesso rileggiamo nel rito delle esequie:”Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente. Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi! Questa è la risposta al perché dell’Ascensione, l’uomo desidera l’Infinito, desidera il vero, desidera vivere.
Il poeta Ungheretti diceva:”Chiuso fra cose mortali - anche il cielo stellato finirà-, perché bramo Dio?”
Questa vita, è il dono della gloria del Padre, anche nel salo di oggi così abbiamo cantato:” Perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.”

Fonte:guardavalle.net

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