D. Mario MORRA SDB, "Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto!"

19 giugno 2016 | 12a Domenica T. Ordinario - Anno C | Omelia
Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto!
Non possiamo non collegare queste parole del profeta Zaccaria (1a lettura) con il brano del Vangelo
di Luca, nel quale Gesù predice il suo futuro destino: Il figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, essere messo a morte e risorgere il terzo giorno.
Siamo in un momento molto importante della vita di Gesù: deve rivelare chiaramente ai suoi chi Egli sia, la sua vera identità, ed insieme rivelare che cosa comporti seguirlo, essere cioè suo discepolo, l'identità cioè del discepolo.
Come sempre, ad ogni momento importante della sua vita, Gesù fa precedere un tempo di raccoglimento e di preghiera, di colloquio intimo con il Padre. Ci dice S. Luca: Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare, e i suoi discepoli erano con Lui.
È un insegnamento chiaro per noi: ogni nostra scelta deve essere fatta alla luce di Dio ed in sintonia con la sua volontà. Solo nel silenzio, nel raccoglimento e nella preghiera possiamo conoscere quello che Dio vuole da noi, ed attingere la forza necessaria per agire in conformità al volere di Dio.
Per chiarire ai suoi la propria identità, Gesù pone una domanda: Chi sono io secondo la gente? Che opinione ha la gente di me? Che cosa ne pensa?
I discepoli riferiscono le opinioni più svariate: Per alcuni sei Giovanni Battista, per altri Elia, o uno dei profeti che è risorto. L'opinione diffusa tra la gente era perciò che Gesù fosse un grande personaggio, ma nulla di più.
Gesù però insiste: Ma voi che siete con me, chi dite che io sia? E Pietro a nome di tutti, prontamente risponde: Il Cristo di Dio!
Se Gesù riproponesse la medesima domanda a noi, gente di oggi, riceverebbe identiche risposte: per molti, anche oggi, Gesù è un grande uomo, un grande benefattore dell'umanità, un contestatore implacabile dell'ipocrisia e della ingiustizia, uno strenuo difensore dei poveri, un assertore convinto della fratellanza universale. Nulla di più!
Noi però abbiamo il compito di proclamare con Pietro che Gesù è molto di più! È il Cristo di Dio, il Messia, l'inviato del Padre per la salvezza del mondo e dell'intera umanità!
Ma a scanso di equivoci, Gesù indica a Pietro, ai discepoli, ed a noi, il modo con cui intende compiere la sua missione di salvezza; il modo di essere cioè il Cristo di Dio: non un Messia trionfatore, ma il Servo sofferente di Jahvé. "Bisogna che il Figlio dell'uomo soffra molte cose e sia respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, sia ucciso, e risusciti il terzo giorno"
Dunque, Gesù compirà la sua missione di salvezza attraverso il sacrificio di sé; attraverso il momentaneo ed apparente fallimento umano; seguendo la linea del servo di Jahvé, umiliato, percosso, sfigurato.
Non vi è quindi spazio per sogni di gloria e di trionfo umano né per gli Apostoli, né per i discepoli di allora e di tutti i tempi!

Ed ecco le caratteristiche del discepolo, di chi vuole seguire Gesù:
Se qualcuno vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso …
Il discepolo di Gesù deve saper mortificare tutto ciò che è disordine e peccato: la concupiscenza sfrenata, la superbia tronfia, l'avidità mai sazia dei beni della terra; deve morire al peccato e rivestirsi di Cristo, come dice S. Paolo ai Galati. (2a lettura)

… prenda la sua croce ogni giorno, e mi segua!
Non si tratta di subire passivamente e fatalisticamente le prove e le sofferenze della vita. Si deve fare di tutto perché il dolore fisico e la sofferenza morale siano sconfitti; ma per quanto possiamo fare, la croce ci accompagnerà sempre. Ed allora dobbiamo accettarla con coraggio, senza abbatterci, in unione alle sofferenze di Gesù, che l'ha portata prima di noi, e la porta con noi, per la salvezza nostra e del mondo.
La Madonna che ha accompagnato Gesù in tutti i momenti della sua vita fino ai piedi della croce, ed è stata così la discepola fedele, aiuti anche noi ad essere discepoli fedeli, sempre, senza spaventarci della prova.
Maria è stata Addolorata con Gesù morente, ma è stata anche la prima ad essere Consolata dalla visione di Gesù Risorto: per questo la veneriamo Consolatrice nostra!

Don Mario MORRA sd
  Fonte:  www.donbosco-torino.it    |

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