padre Paul Devreux "Ho incontrato il Signore?"


Commento su Luca 10,1-12.17-20
padre Paul Devreux
XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (03/07/2016)
Vangelo: Lc 10,1-12.17-20 
E' importante provare a parlare di ciò in cui credo anzitutto per me stesso. E' il modo migliore che ho
per chiarirmi le idee, perché io so veramente solo ciò che so spiegare, ma attenzione: Gesù non mi chiede di dimostrare né la sua esistenza né il suo amore. Dio non ha bisogno di essere difeso da me. Sa lui come rendersi credibile. Mi chiede solo di testimoniare, cioè di raccontare la mia esperienza di Lui, perché questo potrebbe accendere in qualcuno una scintilla di speranza o di curiosità.
Facciamo un esempio per capire meglio. Io non posso dire ad un mio amico: "Guarda che la tale ti vuole bene" e dimostrarglielo. Posso solo dirglielo. Spetterà poi a lui manifestare un interesse per lei, per vedere se ho detto il vero. Così è dell'amore di Dio: non sta a me dimostrarlo. La fatica dell'annuncio spesso è tutta qui: io non annuncio perché non posso dimostrare ciò che dico, e questo ferisce il mio amor proprio. Preferisco provare a dimostrare che Dio esiste e ci vuole bene cercando di essere buono e coerente io, ma questo può convincere l'altro solo del fatto che io sono buono e coerente.
Dio non ha bisogno di me come avvocato difensore, mi invita solo a parlare di Lui. C'è qualche cosa nel Vangelo che mi aiuta e che ho sperimentato vero per me?  Se sì, è bello raccontarlo. Io posso dire che mi ha cambiato la vita e continua ad aiutarmi molto.
Ma mi piace molto anche la proposta di scuotere la polvere delle scarpe, a testimonianza per loro, quando sperimento un rifiuto. Cosa significa? E' il gesto che facevano quando entravano in terra santa, per non contaminarla con la terra pagana.
Per me è un invito a scrollarmi di dosso il male che ricevo quando faccio l'esperienza di essere rifiutato o di vedere rifiutato il Vangelo; non nel senso di dire che non me ne importa niente, ma nel senso di liberarmi ti tutto ciò che può rattristarmi, che suscita in me rancore, violenza, risentimento; di tutti i ragionamenti che mi impediscono di rispettare la scelta dell'altro e di dargli una nuova opportunità.
Si tratta di testimoniare il fatto che non voglio portare il fratello all'incontro con il Signore o alle mie convinzioni per forza. Si tratta di rimanere positivi, rispettando l'altro e amandolo cosi come me lo sta chiedendo in quel momento; come Gesù che ha accettato di amare e rispettare quelli che lo hanno rifiutato. Questo ci rende immensamente liberi, uomini veri e sempre pronti a ri-aiutare l'altro a scoprire il Signore, nella sua vita.
Gesù conclude dicendo che vedeva satana cadere dal cielo, segno che il bene può vincere anche oggi e che vale la pena continuare ad annunciare il Vangelo perché c'è un bisogno di pace e di speranza al quale Gesù da una risposta.
Preghiamo perché la messe è molta, e solo pregando mi chiarisco le idee tanto da poter essere mandato a testimoniare il suo amore.

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