PARROCCHIA S.MARIA DEGLI ANGELI, ”Fate il bene, ma fatelo bene”.

Omelia domenica 29 giugno 2016
XIII DOMENICA DEL T.O. ANNO C 2016 
Come già accennavo domenica scorsa, il Vangelo di questa 13^ domenica dl tempo ordinario ci invita
a riflettere sul senso del sacrificio della sequela a Cristo.
Domenica scorsa Gesù invitava i suoi discepoli a riflettere sulla Redenzione: « Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Gesù chiede una donazione totale.
Tenendo conto della mentalità tra l’altro molto permalosa come la nostra e del fatto che, facilmente, riduciamo tutto ad un compromesso, vedi la politica, il modus operandi di tanti comportamenti educativi ecc…, diremmo: Ma quanto è severo!
In Cristo non c’è compromesso, altrimenti il senso stesso della Verità diventerebbe relativo.
Per vivere il cammino della fede, siamo chiamati alla virtù della povertà.
Perché virtù? Per sottolineare la differenza tra povertà di spirito e povertà materiale o esistenziale.
Seguire Cristo comporta il dono della povertà di spirito, cioè il non essere legati a questo mondo, il vivere la ricchezza vera che è Gesù.
Quando ripeto spesso che il primo comandamento è il tutto della legge:”Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altri dei all’infuori di me”, è proprio per sottolineare questo aspetto centrale della fede.
L’obbedienza a Dio non è un vivere con rassegnazione la Sua volontà ma un vivere la sua proposta con accoglienza.
Ai volontari del campo INSIEME sottolineavo come sia importante fare la differenza tra caritativa e volontariato, proprio per far capire che la caritativa è un donarsi nel nome di Cristo, uno spogliarsi del mondo per rivestirsi di Cristo.
Il volontariato è limitato solo alla persona o peggio ad una autoaffermazione o alla ricerca di una soddisfazione personale.
Uno potrebbe dire:”L’importante è fare”. Non va bene questo pensiero, altrimenti avrebbe ragione Macchiavelli quando afferma :”Il fine giustifica i mezzi”.
Io invece insisto su quello che diceva San Giovanni Calabria:”Fate il bene, ma fatelo bene”.
Non una fede basata sul pragmatismo, ma una fede basata e vissuta su un ideale che è vivere per Cristo.

Fonte:guardavalle.net

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