PARROCCHIA S.MARIA DEGLI ANGELI"In Cristo, il peccatore ritrova la gioia di vivere."

Omelia domenica 12 giugno 2016
XI DOMENICA DEL Tempo Ordinario ANNO C 
Ricordo una battuta del nostro Papa che diceva:”E’ facile parlare di Misericordia. Bisogna
praticarla”.
Oggi abbiamo ascoltato un brano del Vangelo che ci riporta “Come” praticare la misericordia.
Gesù accoglie il dono della donna che non si manifesta solamente nella prostrazione ai suoi piedi, ma nello sguardo di questa donna verso di Lui. In Cristo, il peccatore ritrova la gioia di vivere.
Molte volte noi viviamo questa gioia. La viviamo, ad esempio, quando riceviamo un buon esito dal risultato di qualche analisi, quando, dopo un intervento chirurgico, la risposta è positiva o nella ricerca del lavoro…
Dovremmo avere la stessa passione per l’anima.
Un peccatore è un uomo distrutto.
Penso spesso al commento sulla parabola del Padre Misericordioso, al pensiero del fratello maggiore che chiedeva al Padre di far fare un pò di penitenza al fratello minore, al Padre che, invece, va oltre al gesto della penitenza perché legge nei cuori e sa che il bisogno del figliol prodigo è quello di avere un padre.
Qualche tempo fa vedevo il film ”Notte prima degli esami” e mi colpiva la battuta di una ragazza che voleva fare la “trasgressiva” ma che, in realtà, lo faceva solo per attirare l’attenzione. Dopo essere stata bocciata il padre le rispose: ”Va bene, ti rifarai il prossimo anno” . Lei disse:”Ma cosa devo fare per avere uno schiaffo da mio padre?”.
Il perdono è il porgere l’attenzione all’uomo.
Cristo si pone in ascolto, come se Egli si fosse abbassato per lavare i piedi della donna.
Venerdì 3 giugno abbiamo celebrato la festa del Sacro cuore di Gesù e riporto il passaggio in cui si spiegava il perché di questa festa. “ Nella nostra epoca, nella quale l’amore è dissacrato o, addirittura, subisce i duri colpi delle pretese edonistiche, la devozione al Cuore divino ci riporta al vero volto dell’Amore, quello del sacrificio e dell’immolazione.”
Non confiniamo la nostra fede solo ad un fare, come se tutto fosse un codice del tipo”Diritti e doveri del cristiano”.
Come ha fatto il fariseo che ha invitato Gesù: ”Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è e qualsiasi genere di donna lo tocca è una peccatrice”. Voglio concludere con un pensiero che da qualche mese mi ritorna sempre in mente:”Anche se noi facessimo 1000 campi con i disabili, rimarrà sempre nel cuore dell’uomo il fare la differenza, perché noi amiamo in base ad un calcolo umano e il calcolo è l’immagine che ho di fronte”.
Solo quando scopriremo ogni giorno che la bellezza va oltre, vedremo la realtà diversamente.
Per me la bellezza è una persona che, dopo un’ora che ci parli, è molto più bella di un’ora prima. (Serafino Bandini)

Fonte:guardavalle.net/

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