PARROCCHIA S.MARIA DEGLI ANGELI,”La gente chi dice che io sia?

Omelia domenica 19 giugno 2016
XII DOMENICA DEL T. O . ANNO C 2016
Si può dire che il Vangelo è poesia?
Se tutte le parole sono simili a quelle che abbiamo ascoltato, mi viene da dire di si. Ognuna di esse ti
fa innamorare della persona che le ha ripetute.
Come più volte ho ripreso, da Natale fino al mese di maggio, San Pietro risponde alla domanda centrale della fede ”In chi crediamo veramente”
La domanda oggi viene riproposta nel Vangelo:”La gente chi dice che io sia? Ma tu, cosa rispondi? Cosa dici di me? Cioè, come vivi il rapporto con me?”
Le risposte degli apostoli riportano ciò che hanno ascoltato dagli altri, diremmo, ciò che si vociferava.
San Pietro, invece, dà una risposta della quale neanche lui stesso aveva compreso il senso.
Come dicevo prima è “Pura poesia” e, come accade per ogni poesia, non sempre si afferra immediatamente il significato. A volte quel significato che ti è sfuggito ad una prima lettura, appare dopo molto tempo.
Gesù stesso, come leggiamo nel Vangelo di Matteo, gli risponde:”E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli”.
La risposta di San Pietro è la sintesi di tutto il Vangelo:”Il Cristo di Dio”.
È la risposta dell’attesa del popolo di Israele. Il termine “Cristo”, cioè, l’Unto, il Messia, non è un appellativo in più. Di solito, riferendoci ai santi, aggiungiamo degli appellativi come:”Santo della carità, il confessore, il Magno ecc..” che servono per sottolineare l’apostolato che ognuno ha vissuto. Dire “Cristo” è tutto. Il termine “Di Dio” ci aiuta a capire che Egli è la Salvezza, che è venuto da Dio e che a Dio ritornerà.
La salvezza è questo dono. Egli si è fatto carne nel Figlio, una redenzione vissuta nel sacrificio della croce. ”Il Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, deve ucciso e risorgere il terzo giorno”.
Vivere la fede con la certezza che Gesù non è il passato ma il presente, ti porta a vivere la fede con il gusto della speranza.
San Massimo, il confessore, ripeteva:”Chi pensa secondo Cristo, pensa attraverso tutte le cose”.
Gli apostoli, nonostante le difficoltà riscoperte poi lungo il cammino dell’annuncio, hanno vissuto la Sua compagnia e tutto ciò che Gesù aveva annunciato:”Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.
Non hanno rinnegato la Sua presenza, ma hanno gustato nuovamente la Sua parola.

Fonte;guardavalle.net

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