Bruno FERRERO sdb"CHI E' IL BUON SAMARITANO OGGI?"

10 luglio 2016  | 15a Domenica T. OBruno FERRERO sdbrdinario - Anno C   |  Omelia
CHI E' IL BUON SAMARITANO OGGI?

Un esame di maturità anche per Gesù. Un dottore della Legge, cioè uno di quei professori che
pensano di sapere tutto quel che riguarda Dio, vuol mettere alla prova quel rabbi vagabondo che tante brave persone ascoltano con interesse. E così fa a Gesù la domanda decisiva: "Che cosa devo fare per ottenere la vita eterna?"
Gesù fa quello che il galateo vieta: risponde alla domanda con un'altra domanda: "Che cosa è scritto nella Legge?"
Quello rispose, secondo quanto aveva imparato, con le prime parole del "Catechismo" ebraico: "Devi amare Dio con tutta la tua forza ed il tuo prossimo come te stesso". Gesù replicò: "Questo è giusto. Mettilo in pratica e vivrai".
Gesù ha semplicemente dimostrato quanto era poco originale e pretestuosa la domanda.
Ma quel professorone, per sottolineare che la domanda posta non era semplice e banale come poteva sembrare, continuò: "Ma chi è il mio prossimo?"
Questa domanda è decisamente più difficile.
Quando vuole veramente farsi capire e lasciare un insegnamento importante nella mente e nel cuore di chi ascolta Gesù racconta una storia: "Un uomo partì da Gerusalemme per recarsi a Gerico e si incamminò per la strada che attraversava il deserto della Giudea. Mentre camminava fu vittima di una rapina. I ladri lo colpirono, lo derubarono e scomparvero di nuovo nei loro nascondigli abbandonandolo sulla strada, mezzo morto".
Le storie raccontate da Gesù fanno sempre pensare e i personaggi parlano concretamente agli ascoltatori di qualunque epoca.
L'uomo che si allontana da Gerusalemme è l'uomo che si allontana dalla città di Dio, che lascia Dio alle sue spalle e incappa nei briganti, in tutte quelle cose che mortificano, colpiscono, derubano e privano gli esseri umani delle cose migliori che si portano dentro. Per rendercene conto è sufficiente aprire un giornale o ascoltare un notiziario tv.
Quanti uomini, donne, bambini saranno mortificati, colpiti e derubati, oggi?

L'uomo ferito è abbandonato. È l'istante terribile, quello dell'abbandono. Quando ci si accorge di essere veramente soli. E abbiamo la chiara sensazione che a nessuno importi davvero qualcosa di noi.
Ma dopotutto al centro del racconto di Gesù c'è una strada e il racconto di Gesù prosegue.

"Per la stessa strada, lungo quello che si chiama il Wadi Kilt, poco dopo passò un sacerdote. Quando vide quell'uomo ferito passò dall'altra parte della strada, perché, in quanto sacerdote, doveva mantenersi puro. Doveva evitare di macchiarsi di sangue o di toccare un cadavere. E continuò il suo cammino.
In seguito passò un servitore del Tempio che si stava recando a Gerusalemme, per il culto. Anche lui doveva mantenersi puro per il servizio divino: non gli era consentito di toccare un morto. "Questo è un obbligo che ho verso il mio Dio - pensò - quel Dio che abita nel Tempio".
E quando vive che l'uomo era gravemente ferito, passò oltre".

Sono due brave persone, non sono dei mostri. Ma guardate come tengono accuratamente disgiunto l'amore e il rispetto per Dio, da quello per l'uomo. Mentre è proprio questo l'insegnamento di Gesù!
Non capita così tutti i giorni?. "Ciao, come stai?" diciamo normalmente. In realtà non ci importa niente di come sta veramente la persona che abbiamo incrociato. La parola d'ordine per la maggioranza è "Impicciati dei fatti tuoi".
Quante volte al giorno anche noi "passiamo oltre"? Come racconta una curiosa leggenda:

L'Inferno era al completo ormai, e fuori della porta una lunga fila di persone attendeva ancora di entrare. Il diavolo fu costretto a bloccare all'ingresso tutti i nuovi aspiranti.
"È rimasto un solo posto libero, e logicamente deve toccare al più grosso dei peccatori", proclamò. "C'è almeno qualche pluriomicida tra voi?".
Per trovare il peggiore di tutti, il diavolo cominciò ad esaminare i peccatori in coda.
Dopo un po' ne vide uno di cui non si era accorto prima.
"Che cosa hai fatto tu?", gli chiese.
"Niente. Io sono un uomo buono e sono qui solo per un equivoco".
"Hai fatto certamente qualcosa", ghignò il diavolo, "tutti fanno qualcosa".
"Ah, lo so bene", disse l'uomo convinto, "ma io mi sono sempre tenuto alla larga. Ho visto come gli uomini perseguitavano altri uomini, ma non ho partecipato a quella folle caccia. Lasciano morire di fame i bambini e li vendono come schiavi; hanno emarginato i deboli come spazzatura. Non fanno che escogitare perfidie e imbrogli per ingannarsi a vicenda. Io solo ho resistito alla tentazione e non ho fatto niente. Mai".
"Assolutamente niente?", chiese il diavolo incredulo. "Sei sicuro di aver visto tutto?".
"Con i miei occhi!".
"E non hai fatto niente?", ripeté il diavolo.
"No!".
Il diavolo ridacchiò: "Entra, amico mio. Il posto è tuo!".

Non giudichiamo troppo severamente perciò i due funzionari del Tempio.

Come continua la storia di Gesù?
Di lì passò un extracomunitario, uno degli infedeli ed increduli che disprezziamo. Veniva dalla Samaria. Quando vide l'uomo ferito a morte, gli si avvicinò, lenì con olio il dolore delle sue ferite e vi versò del vino per disinfettarle. Lo sollevò, lo caricò sul suo asino e lo portò a Gerico, in un albergo. Il giorno seguente diede all'albergatore due monete d'argento e gli disse: "Abbi cura di lui! E se la sua permanenza ti costerà di più, ti pagherò la differenza quando verrò la prossima volta".

Come se non fosse abbastanza chiara la sua storia, Gesù tira la stoccata finale.

"Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?".

Come sempre, Gesù sorprende e capovolge situazione e persone.

"Mi chiedi chi sia il tuo prossimo.
Chiedi piuttosto: "Per chi io sono il prossimo?"
Mi chiedi come ottenere la vita eterna.
La trovi su una strada solitaria fra le dune del deserto. Nello stesso luogo dove i ladri e gli assassini hanno trovato le grotte per nascondersi, tu puoi trovare Dio ed il suo Regno. Ma devi saperlo afferrare. E i tuoi occhi si apriranno".
Il prossimo non esiste! In fondo, dobbiamo crearlo noi. Basta aprire gli occhi.
Un sant'uomo passeggiava per la città quando si imbatté in una bambina dagli abiti laceri che chiedeva l'elemosina. Rivolse il pensiero al Signore: "Dio, come puoi permettere una cosa del genere? Ti prego, fa' qualcosa".
Alla sera il telegiornale gli mostrò scene di morte, occhi di bambini moribondi e corpi straziati. Di nuovo pregò: "Signore, quanta miseria. Fai qualcosa!".
Nella notte, il Signore gli disse chiaramente: "Io ho già fatto qualcosa: ho fatto te!".
Don Bruno FERRERO sdb
 Fonte:  www.donbosco-torino.it

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