PADRE TIZIANO SOFIA,"PER NON SBAGLIARE A PREGARE, "

24 luglio 2016 | 17a Domenica T. Ordinario - Anno C | Omelia
PER NON SBAGLIARE A PREGARE, 
attenzione a un particolare,.
A volte un piccolo particolare potrebbe cambiare il senso delle cose, preghiera compresa.


Un Padre della Chiesa dichiara candidamente che chi prega troppo insistentemente è perchè non ha piena fiducia in Dio.

Gesu è arrivato al punto di chiamarci "pagani"...

... quando insistiamo troppo con Dio, come se Egli non fosse capace o non fosse molto interessato alle nostre vite. E ci dà una soluzione: "CHIEDETE piuttosto (dal latino, più-tosto, più brevemente, concisivamente, più ristrettamente) LO SPIRITO, che vi sarà dato in sovrabbondanza". Vogliamo insegnare a Dio come risolvere la nostra vita o come fare per aiutarci? Un bambino impone alla mamma il metodo per educarlo bene e nutrirlo? Si prega il "mio Dio", non di Gesù!
Se non bisogna insegnare ai gatti ad arrampicarsi, tanto meno non facciamo gli stolti insegnando a Dio cosa fare per farci star bene. E per stare bene, basta una buona salute corporea? Quanti "pagani tra i cristiani"! Che salute vuole Dio per noi?
Impariamo da Abramo a pregare per bene
Tra Dio e Abramo c'è una relazione profondissima, una stima reciproca incrollabile. II caso: Sodoma e Gomorra sono nella corruzione morale totale. Abramo va all'attacco: "Signore, per 50, 40, 30, 10... giusti, fermati!".
Nessuno! Grande Abramo, quasi spregiudicato nella sua preghiera di intercessione. Ma prega come piace a Dio. Colpa degli abitanti se verranno distrutti tutti, non di Abramo.
Paolo si dichiara disposto ad andare all'inferno se così potrà salvare tutta la gente della sua stirpe. Ma per salvare Israele non bastano leggi e circoncisione. Ci vuole lo SPIRITO DI CRISTO. Spirito che Dio dà generosamente a coloro che glielo chiedono.

E' la rivelazione del Vangelo di oggi

- Possiamo chiedere a Dio cose necessarie, come il cibo, come il perdono, come la capacità di onorare Dio, la liberazione dal Male.
- Ma c'è una preghiera più "concisa", più incisiva, più "tosta": CHIEDETE LO SPIRITO! - Una preghiera pressante, frutto di una profonda confidenza con Dio.
Come conciliare questa laconica preghiera, con il "pregate sempre, senza interruzione!" di Gesù? - Per caso dovremmo "recitare senza interruzione tantissimi "padrinostri" e rosari a catena? Credo non sia questa l'intezione di Gesù.

Mi presento al PADRE BUONO, al papà misericordioso e potente, con un "PADRE NOSTRO" in piena coscienza e amore filiale; e poi, mentre opero nella giornata , ecco un rosario di "Dammi il tuo Spirito, Signore", perchè possa compiere quello che sto facendo da cristiano ricco di Amore-Spirito.
Maria, a Cana, disse semplicemente: "Non hanno più vino!", quasi impositivamente. E conclude: "Fate quello che Egli vi dirà!". Nessuna filastrocca di suppliche melanconiche, cariche di sfiducia, o di velato timore negativo.

Quando abbiamo lo Spirito...

siamo come il corpo che ha occhi per vedere. Come un grande faro che ha I'energia elettrica; come bimbo sazio del latte materno, sicuro delle braccia di mamma.
Senza Spirito,saremmo come un corpo senza la sua psike; una testa senza occhi; cuore senza sangue; braccia senza mani; gambe senza piedi. Bimbo senza mamma. Mamma senza amore...
Non siamo "uomini cristiani" senza Spirito. Siamo "carnali", vecchi, pesanti, paralitici, indemoniati, senza speranza.
Ma basta una fiduciosa richiesta: "IL TUO SPIRITO, Signore!", e il miracolo è immediato, dentro di me, come energia dentro la lampada, come sangue nel cuore, come occhi aperti sul volto.
Se il nostro corpo è sempre immerso nella NATURA come suo habitat normale e necessario, così l'anima nostra è immersa nello Spirito come suo habitat naturale, sublime, misterioso, divino.

Spirito Santo, ma come sei?

Una colomba? Una tortorella? Un venticello di primavera?...
Nessuno ha mai fatto una statua o un dipinto dell'aria che respiriamo. Solo i polmoni ne sanno qualcosa. Statue di Dio? Di Cristo crocifisso accetto. Del Cristo asceso al Cielo ne quid verbum. Ma è più presente a noi dell'aria, che pur ci circonda da tutte le parti, non limitandosi solo a entrare per vivificare i polmoni. Lo Spirito sta all'uomo, come l'acqua al pesce.
Solo coloro che lo negano, per non negare la propria statua idolatrica, non lo conoscono, non lo percepiscono. II Male non può percepire e conoscere il BENE. Chi nega lo Spirito, pecca d'un peccato imperdonabile, a meno che ci si arrenda liberamente allo Spirito stesso, ci si converta a LUI, non a se stessi. Le tenebre non comprendono la luce! Davvero siamo nel tempo storico dello SPIRITO, quello stesso che Cristo emise dall'alto della Croce e che non potrà mai essere soppresso. Rifiutato sì, ma non eliminato. E chi lo elimina è simile allo stolto che vuole fare a meno dell'aria e si intestardisce nel non respirare. E muore, evidentemente.
Lo Spirito rifiutato produce I'asfissia del cuore, della mente, della conoscenza. E potrebbe essere morte eterna allo Spirito.
TORNIAMO docili allo SPIRITO, e vivremo da spirituali, da mistici, nel superamento del proprio idolo: l'IO, idolatrato!
Padre Tiziano SOFIA sdb

Fonte:Fonte:  www.donbosco-torino.it

Commenti

Post più popolari