PADRE TIZIANO SOFIA, Un Padre misericordioso e un figlio spendaccione,ma ritornato

LA STORIA PIU' BELLA DEL MONDO:
Un Padre misericordioso e un figlio spendaccione,ma ritornato
11 settembre 2016 XXIV dom T.O. - C

Prescindendo dalla veridicità delle apparizioni della Madonna a
Medjugorie, devo testimoniare che la pioggia di amore del
Padre su tanti peccatori è diluvio di perdono. Ore e ore di
confessionale lo dimostrano.

E' bello celebrare l'Eucaristia e "donare il Corpo e il Sangue di Cristo" a tanta
gente affamata e assetata di AMORE. Ma nella considdetta confessione trovo
più gioia, fino a lacrimare.
Se chiedo in giro cosa significa perdonare raramente ho risposte soddisfacenti.
Prendo in mano il Garzanti:
perdonare, dal latino medievale, è composto di un rafforzativo "per"
e dal verbo DONARE.
Ma che cosa dono io sacerdote confessore? E sono io che dono? E che cosa
"confesso"? E cosa vuol dire esattamente confessare?
Entriamo nel discorso più profondo e difficile del Vangelo
Secondo me, Dio avrebbe dovuto far fuori un popolo idolatra. Mosé interviene
e riesce smorzare I'ira di Dio contro Israele.
Esodo 32: uno dei dialoghi più vivaci della Bibbia, tra Dio e Mosé. Vince Mosé e
Dio cambia idea. E' chiaro che è una proiezione molto evidente di quello che un
uomo avrebbe fatto al posto di Dio. Ma Dio non è uomo per fortuna.
L'idolatria di Israele è sfacciata, irriconoscente, icredibile dopo tanti miracoli che
Dio ha fatto dall'uscita d'Egitto.
Dio rivela il suo vero volto: la promessa continua.
Paolo a Timoteo (1Tim 1,12-17).
E' lo stesso Paolo che rimane quasi smarrito perchè non poteva immaginare
come Dio l'avrebbe scelto, dopo essere stato bestemmiatore, persecutore,
violento. Era lontano dalla fede. Poi la grande rivelazione:
"La grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e
alla carità che è in Cristo Gesù".
Ecco il segreto del perdono: DIO DONA AMORE CHE è SEMPRE SUPERIORE A
QUALSIASI PECCATO. Ecco il vero significato del verbo per-donare, che vorrei
modificare un poco per comprendere che cosa dona Dio: DONA UN AMORE
SEMPRE SUPERIORE A QUALSIASI PECCATO.
+ L'ha fatto con Israele
+ con Pietro, con Paolo
+ l'avrebbe fatto con Giuda se si fosse pentito.
Dio è misterioso nel suo donare amore: davvero come sole e pioggia che Egli
manda su buoni e cattivi, come disse Gesù.
E arriviamo alla madre di tutte le parabole (Luca 15,1-32)
Viene intitolata come "la parabola del figliol prodigo. Ma ormai si preferisce
chiamarla come "parabola del Padre misericordioso".
Due premesse:
- quasi nessuno sa cosa significhi "prodigo". Sarebbe una persona dalle
mani bucate, spendacciona, viziosa. Di fatto quel ragazzo ha sprecato
tutto con le prostitute e nei bagordi, fino a terminare tra i porci.
- Non mi permetto un'altra spiegazione, perchè fu ed è oggetto delle più
belle interpretazioni. Piuttosto cerchiamo di scoprire alcune
conseguenze.
Quel Padre - che è il PADRE NOSTRO - ha solo un desiderio:
RESTITUIRE a SUO FIGLIO LA SUA VERA DIGNITA'.

Non gli interessa con quante donne è andato e quante volte, quanti soldi ha
sprecato e con chi e dove. Non gli ha rinfacciato quanti giorni ha perso fuori
casa e quante ore di lavoro non ha fatto: cose che il fratello maggiore conteggiò
duramente! Non ha fatto caso a come era vestito e quanto sporco era e come
era puzzolente. Via tutto questo. L'ha AMATO, azzerando un brutto passato. II
legame padre-figlio era ritornato "in vita", da morto e spento che era. II figlio
finalmente si sente indegno di tanto padre, ma il Padre rivendica il suo diritto di
amarlo come prima, sicuramente più di prima.
E nasce nel cuore del figlio una relazione filiale piu profonda, più riconoscente.
Eterna. Chissà quante volte avrà CONFESSATO A SUO PADRE QUANTO FU
GRANDE LA SUA MISERICORDIA!
Allora "confessare" significherebbe DICHIARARE, AMMETTERE, RICONOSCERE
che la misericordia del Padre è eterna, per esperienza diretta. Peccato che noi
sacerdoti non invitiamo chi ha riconosciuto i propri peccato a rispondere a un
nostro invito: "LODIAMO IL SIGNORE PERCHE' è BUONO!".
"ETERNA è LA SUA MISERICORDIA", confessa il figlio!
Siamo ancora a prima del Concilio, quando confessare era un pesante
rendiconto di tutti i peccati commessi, guai a dimenticarne uno o aver
vergogna di dichiararne qualcuno, come sovente succede. Cosa che "il
penitente" mantiene nel cuore, a meno che il sacerdote misericordioso l'aiuti
dicendogli che l'assolve dai peccati che ha paura-vergogna di rivelare.
Ah, e assolvere cosa significa? Dal latino "ab-solvere", slegare, come un amico
ci ha slegati, dopo essere riuscito a slegare se stesso, mani e piedi, pancia a
terra, in un assalto notturno subito in Guatemala pochi mesi fa.
Cristo ha fatto slegare Lazzaro. Ora lo facciamo noi sacerdoti! Con molta
misericordia e un abbraccio finale, paterno.

Fonte:http://www.padretiziano.it/

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