#PANE QUOTIDIANO«O Dio, abbi pietà di me...»

La Liturgia di Domenica 23 Ottobre 2016  VANGELO (Lc 18,9-14) Commento:Rev. D. Joan Pere PULIDO i Gutiérrez (Sant Feliu de Llobregat, Spagna)
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di
essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore
«O Dio, abbi pietà di me...»
Rev. D. Joan Pere PULIDO i Gutiérrez 
(Sant Feliu de Llobregat, Spagna)
Oggi, leggiamo con attenzione e novità il Vangelo di Luca. Una parabola rivolta ai nostri cuori. Delle parole di vita per rivelare la nostra autenticità umana e cristiana, che si basa su l'umiltà di sapere che siamo peccatori («O Dio, abbi pietà di me peccatore» Lc 18,13), e nella misericordia e la bontà del nostro Dio («chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato»: Lc 18,14).

L' autenticità è, oggi più che mai!, una necessità per scoprire noi stessi e mettere in evidenza la realtà liberatrice di Dio nelle nostre vite e nella nostra società. E ' l' atteggiamento giusto affinché la Verità della nostra fede arrivi, con tutta la sua forza, all’ uomo e la donna di oggi. Tre elementi costituiscono la colonna vertebrale di questa autenticità evangelica: la fermezza, l' amore e la saggezza (cf. 2Tim 1,7).

La fermezza, per conoscere la Parola di Dio e mantenerla nelle nostre vite, nonostante le difficoltà. Specialmente in questo nostro tempo, dobbiamo prestare attenzione a questo punto, perché vi è molto di auto-inganno nell'ambiente che ci circonda. San Vincenzo di Lerins ci ha avvertito: "Appena comincia a propagarsi la putrefazione di un nuovo errore e questo, per giustificarsi, prende alcuni versetti della Scrittura, che interpreta con false dichiarazioni e le frodi"

L' amore, per guardare con occhi teneri –cioè, lo sguardo di Dio- alla persona o l' evento che abbiamo davanti a noi. San Giovanni Paolo II ci invita a «promuovere una spiritualità della comunione» che, tra altre cose, significa «uno sguardo del cuore soprattutto verso il mistero della Trinità che abita in noi, e la cui luce deve essere riconosciuta anche nel volto dei fratelli che stanno al nostro fianco».

E, infine, saggezza per trasmettere questa Verità nel linguaggio di oggi, incarnando realmente la Parola di Dio nella nostra vita: «Crederanno le nostre opere più che a qualsiasi altro discorso» (San Giovanni Crisostomo).
evangeli.ne

La voce di un ricercatore di Dio

La convinzione profonda che noi non possiamo nulla da noi stessi, che siamo radicalmente impotenti fuori dall'azione dello Spirito Santo, ci metterà incessantemente in una attitudine di verità che ci fa ripetere senza stancarci: Signore, abbi pietà di me, che sono un peccatore.                                      Cf. Racconti di un pellegrino russo


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