GIOVANNINI Attilio sdb, "Il Regno è qui: CRISTO RE"

20 novembre 2016 | 34a Domenica: Cristo Re - T. Ordinario - Anno C | Spunti per la Lectio
Il Regno è qui: 
CRISTO RE

È attorno al 1000 a. C che sorge in Palestina un leader capace di unificare tutte le tribù della
anfizionia, emancipandole dal dominio dei Pilistim o Filistei, e creare il piccolo regno di Israele, che con lui, Davide, raggiunge l'apice della sua potenza. Sarà il mitico regno di Davide.
Un regno comunque diverso da tutti quelli attorno. In esso il re non è un dio o semidio, ma solo un rappresentante - più o meno adeguato - di Dio, e sempre sotto il suo giudizio. Dio rimane il vero re e signore di Israele.
Quando poi, dopo alcuni secoli, la dinastia davidica va in declino e si interrompe, si forma in Israele un'aspettativa, avallata anche dai profeti, verso un nuovo regno, un nuovo Davide, una nuova alleanza, che finalmente stabilirà la piena giustizia e la grande pace (= la vittoria della vita sulla morte). E sarà un regno universale.
Dentro questa secolare attesa sorgerà a un certo punto in Galilea un rabbi che ha il coraggio di affermare:

*Il Regno è alle porte! (Mc 115)
*Il Regno è già in mezzo a voi! (Lc 1721).

Dunque un Regno che va al di là della portata politico-sociale, e anche religiosa, che resta uguale, ma si costituisce più in profondo, perché riguarda una nuova vita, un nuovo uomo, un nuovo rapporto con Dio.
Quel rabbi, Gesù di Nazaret, vive lui in prima persona questo nuovo rapporto, diretto e intimo con Dio, al punto da chiamarlo Abba e da non esitare di offrire in suo nome guarigione, riconciliazione, liberazione, speranza... (Mt 112-6).
Guardando lui, i suoi discepoli ed amici capiscono di cosa si tratta: il Regno è concretamente: vivere già qui quello che si vive nell'aldilà. E anch'essi scoprono il Dio-Abba. Anch'essi scoprono la possibilità di vivere una nuova umanità. Anch'essi trovano che la vera Legge, la Legge di vita, non è fatta di infiniti puntigliosi divieti e prescrizioni, ma di infinito amore, di servizio reciproco, di condivisione. Anch'essi iniziano a trattare i beni terreni come chi è già nell'aldilà, dove quei beni non servono più. E a vivere la famiglia come se fossero già nell'eternità, dove si è come angeli...
Davvero una rivoluzione. E per alcuni è una meravigliosa scoperta, per altri uno scandalo. Per alcuni è l'attuazione del sogno millenario, per altri l'inganno di una eresia pericolosissima. Si scatena una lotta insanabile.
Gesù scommette sulla vittoria del Regno, visto che è un progetto divino. Perciò tira diritto nel suo annuncio, noncurante di attacchi, minacce e perfino suplizio.
Altrettanto chiede ai suoi seguaci, i quali, dopo aver provato già qui la vita dell'aldilà, non si spaventano più di nulla neanche loro. Essi infatti vengono dotati dello stesso Spirito di Gesù, che li fa sentire figli di Abba, che conferisce loro il potere di guarire i malati, cacciare i demoni, consolare i disperati, perdonare i peccatori... per cui il vecchio mondo non li interessa più e non li spaventa più. Anche per loro la vittoria del Regno è sicura. Si tratta solo di resistere.
Intanto c'è da portare avanti l'annuncio e la costruzione di questo Regno, perché esso c'è già, ma non ancora compiuto, non ancora universale. Poi c'è da non perdere le posizioni conquistate, da non regredire allo spirito del mondo, così, per disattenzione, per stanchezza, per improvvise difficoltà... Per questo occorre rinnovarsi continuamente, ritornare sempre a Gesù e rispondere sempre di nuovo alla sua chiamata. Per questo bisogna non lasciare mai la comunità, nella quale solamente si sperimenta la presenza del Signore e la sua potenza, nella quale solamente si è curati, ricaricati, fatti avanzare.
Come dice Gesù, il Regno è il grande tesoro. Niente è più prezioso. Vale la spesa di fare qualsiasi cosa per non perderlo.

Don Attilio GIOVANNINI sdb
  Fonte:  www.donbosco-torino.it  

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