PARROCCHIA S.MARIA DEGLI ANGELI, “Paletta e scopa”.
S.Messa Prefestiva
OMELIA II DOMENICA DI AVVENTO - ANNO A (Mt 3,1-12)
Questa domenica ci invita a prepararci alla festa di San Nicola e dell’ Immacolata Concezione.
Come vivere una festa? Riscoprendo il significato vero della festa.
Ai più piccoli riportavo il segno della “Paletta e scopa”. Togliere il superficiale e scoprire l’essenziale.
La conversione a cui ci invita il profeta Giovanni il Battista, è un invito a ritrovare l’essenziale.
Chi è Cristo? Cosa stiamo per festeggiare?
La madonna che festeggeremo tra qualche giorno, con il titolo ”Immacolata Concezione” ci invita a vivere la fede come Lei: un SI’ non limitato ad un momento ma diventato un evento.
Conversione non significa vivere il sentimento di voler cambiare, ma cambiare.
“Il tempo è come un fiocco di neve. Scompare mentre cerchi di decidere cosa farne”.(Pino Pellegrino)
La conversione è vivere un nuovo programma di vita, è ricominciare e poi… ricominciare.
Cos’è la Misericordia se non la certezza che in Dio tutto si ricapitola?
Mi è piaciuta un’ espressione di Jacinto Benavente:”La felicità viene con la semina, non con il raccolto”.
La conversione è questo desiderio di far ricapitolare la nostra vita, è diventare testimoni dell’incontro con Cristo.
Consideriamo le prediche di Giovanni il Battista”Catastrofiche, superate, furiose, fuori moda, ecc…”.
Ricordate la scena del film”Non ci resta che piangere” quando Girolamo Savonarola diceva:”Ricordati che devi morire” e l’attore Troisi rispondeva:”Ora me lo segno”?
Allora io mi pongo una domanda:”Cosa avranno pensato e vissuto gli abitanti di Norcia e di Amatrice, il giorno del terremoto?”
L’essenziale della fede è l’incontro con Cristo. Se togli questo, rimane solo la superficialità della fede, rimane la tradizione del pane di San Nicola, ma non la carità verso i poveri. Rimane la festività dell’Immacolata, ma non l’ideale della purezza della fede.
Rimane un nulla che verrà sostituito da un niente.
Fonte:http://www.guardavalle.net/
OMELIA II DOMENICA DI AVVENTO - ANNO A (Mt 3,1-12)
Questa domenica ci invita a prepararci alla festa di San Nicola e dell’ Immacolata Concezione.
Come vivere una festa? Riscoprendo il significato vero della festa.
Ai più piccoli riportavo il segno della “Paletta e scopa”. Togliere il superficiale e scoprire l’essenziale.
La conversione a cui ci invita il profeta Giovanni il Battista, è un invito a ritrovare l’essenziale.
Chi è Cristo? Cosa stiamo per festeggiare?
La madonna che festeggeremo tra qualche giorno, con il titolo ”Immacolata Concezione” ci invita a vivere la fede come Lei: un SI’ non limitato ad un momento ma diventato un evento.
Conversione non significa vivere il sentimento di voler cambiare, ma cambiare.
“Il tempo è come un fiocco di neve. Scompare mentre cerchi di decidere cosa farne”.(Pino Pellegrino)
La conversione è vivere un nuovo programma di vita, è ricominciare e poi… ricominciare.
Cos’è la Misericordia se non la certezza che in Dio tutto si ricapitola?
Mi è piaciuta un’ espressione di Jacinto Benavente:”La felicità viene con la semina, non con il raccolto”.
La conversione è questo desiderio di far ricapitolare la nostra vita, è diventare testimoni dell’incontro con Cristo.
Consideriamo le prediche di Giovanni il Battista”Catastrofiche, superate, furiose, fuori moda, ecc…”.
Ricordate la scena del film”Non ci resta che piangere” quando Girolamo Savonarola diceva:”Ricordati che devi morire” e l’attore Troisi rispondeva:”Ora me lo segno”?
Allora io mi pongo una domanda:”Cosa avranno pensato e vissuto gli abitanti di Norcia e di Amatrice, il giorno del terremoto?”
L’essenziale della fede è l’incontro con Cristo. Se togli questo, rimane solo la superficialità della fede, rimane la tradizione del pane di San Nicola, ma non la carità verso i poveri. Rimane la festività dell’Immacolata, ma non l’ideale della purezza della fede.
Rimane un nulla che verrà sostituito da un niente.
Fonte:http://www.guardavalle.net/
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