Diacono Luca DESSERAFINO sdb"UN BAMBINO E' NATO PER NOI"

25 dicembre 2016 | Natale di Gesù - A | Omelia
UN BAMBINO E' NATO PER NOI

Dopo un cammino di attesa e conversione siamo finalmente giunti a celebrare questo Santo Natale. In
questa notte, tutto deve splendere di gioia, il nostro cuore deve sentirsi ricolmo di un amore che lo sovrasta, perché è Dio stesso che viene ad abitare in mezzo a noi.

Il Vangelo che la Chiesa ci mette dinanzi durante la celebrazione della Notte è lo stupendo brano dell'evangelista Luca che ci narra la nascita di Gesù.

Abbiamo sentito la solennità con cui tale nascita si pone in un contesto di potenza umana, il censimento che Cesare Augusto indice nel suo territorio di dominio. Il contrasto è forte, a fronte di un'azione di potenza umana, Dio sceglie di manifestarsi in un piccolo popolo, fuori dalle "comodità" di una locanda, in una stalla, ai margini della città, ai margini dei luoghi d'importanza umani.

Ecco un contrasto forte, che costituisce in sé il segno più grande, in quanto Dio si accosta all'umanità nel solidarizzare personalmente con chi si trova in condizioni non di favore sociale, culturale o politico. Il rovesciamento dei valori mondani operato dalla predicazione di Gesù inizia sin dalla sua nascita. La nascita del Messia suscita subito una reazione di grande portata e anche chi sta in cielo, a contatto con Dio, non può che sancire quanto si è verificato in terra, con una celebrazione.

Una gioia come quella che i pastori hanno vissuto e stanno vivendo non è destinata a restare intima ma deve manifestarsi a tutte le genti.

Luca, che è da sempre attento alla storia, ci mostra come davvero Dio si è fatto uomo, è entrato nella storia e ha assunto un fragile corpo umano. Per questo ognuno di noi è interpellato, oggi, da questo avvenimento, non si può più oramai rimanere neutri. L'amore di Dio che nella nascita e vita di Gesù si manifesta interpella il nostro amare, credere, sperare e vivere.

Dio non si incarna per annullare la storia, ma per darle senso e compimento; ora a ognuno di noi è data una speranza certa: che Egli non bara, non è doppiogiochista, perché ha assunto realmente la nostra umanità fino al dono totale e supremo di sé. Persuaderci che la nostra capacità di amare e la nostra libertà trovano il giusto orientamento solo se affidate all'Amore preveniente del Padre che si dona nel Figlio, è il compito che ogni Natale ci lascia per crescere sempre più come figli adottivi.

Nel Natale il nostro animo si apre alla speranza contemplando la gloria divina nascosta nella povertà di un Bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia: è il Creatore dell'universo, ridotto all'impotenza di un neonato! Accettare questo paradosso, il paradosso del Natale, è scoprire la Verità che rende liberi, l'Amore che trasforma l'esistenza.

Nella Notte di Betlemme, il Redentore si fa uno di noi, per esserci compagno sulle strade insidiose della storia. Accogliamo la mano che Egli ci tende: è una mano che nulla vuole toglierci, ma solo donare.

Diacono Luca DESSERAFINO sdb
http://www.donbosco-torino.it/

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