Don Paolo Zamengo, "Volare "

Domenica 4 dicembre - 2ª Domenica di Avvento
Volare  Mt 3, 1-12
Giovanni, figlio di Zaccaria e di Elisabetta, ha fatto parlare di sé fin dai primi giorni di vita per la sua
nascita fuori  tempo massimo e per quel nome così estraneo alla tradizione della sua famiglia. Tutto  sa di mistero,  di frattura, di passaggio dal vecchio al nuovo anche se non ancora definito e chiaro.

Giovanni è lo spartiacque tra ciò che finisce e ciò che inizia. Giovanni è mandato a preparare la strada ma lui non si sente la tomba di qualcosa che muore ma il grembo di qualcosa che nasce e che riguarda tutta l’umanità. Riguarda noi.

E Giovanni vuole capire. Per questo si immerge nel deserto e macera il suo corpo nella penitenza.  Nella solitudine  incontra Dio.  Il deserto di Giuda rievoca il deserto dell’Esodo, quello del passaggio dall’Egitto alla terra promessa.

Nel deserto non si è più schiavi ma non si è ancora liberi. Si vive tra il dubbio e la certezza. Si respira l’ascolto ma anche la ribellione, si sperimentano il peccato e la fiducia. Il deserto è il nulla ma è anche tutto. Se hai pazienza incontri te stesso e nel tuo cuore incontri gli altri e Dio.

Giovanni vive di austerità. Abito e cibo sono al limite della miseria ma la parola di Giovanni  brilla di una luce immensa e di una forza divina.  Annuncia la fine dell’esilio provocato dal peccato e spalanca il cuore a Dio che bussa alla porta della storia. “Convertitevi”, grida. Bisogna convertirsi.

In questi giorni sono stato in un grandissimo negozio specializzato in addobbi  e decorazioni floreali, di candele e decorazioni natalizie, alberi e statuine. Di tutto e di più. Mentre aspettavo la consegna delle candele, ho visto una montagna di fiori bellissimi e di tutti i colori. Un vero trionfo della natura! Mi sono avvicinato e ho scoperto che erano finti. Erano una perfetta riproduzione di fiori freschi. Pensandoci bene, era impossibile che fossero così, bellissimi e pieni di "vita" in pieno inverno! Fiori finti! Belli ma finti. Praticamente morti, anzi mai stati vivi.

Ecco il senso della conversione: vivere. La con-versione esige l’in-versione del cammino, lasciare la strada della per-versione e orientare il cuore a Dio. Convertirsi è de-centrarsi da sé e ri-centrarsi sul sole.  La vita dell’uomo è un laborioso cammino alla ricerca di Dio.

Giovanni parla di fuoco. Il fuoco se c’è, brucia. Gesù parla di paglia che nasconde il grano. Paglia è tutto ciò che in noi non è trasfigurato e invaso dalla vita dello Spirito Santo. Bruciamo la paglia. Bruciamo i nostri fiori finti. Gli inutili fiori mai stati vivi.

Mi vengono in mente alcuni versi di una canzone di Giovanotti “Mi fido di te”. Mi fido di te.  Di stare collegato,  di vivere di un fiato,  di stendermi sopra al burrone e  di guardare giù: la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare.  Mi fido di te.

Giovanni si è fidato. Andiamo con lui: sarà bello volare.


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