#PANEQUOTIDIANO,«Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero»

La Liturgia di Mercoledi 7 Dicembre 2016  VANGELO (Mt 11,28-30) Commento:P. Jacques PHILIPPE (Cordes sur Ciel, Francia)
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di
voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore
«Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero»
P. Jacques PHILIPPE 
(Cordes sur Ciel, Francia)
Oggi, Gesù ci conduce verso il riposo in Dio. Lui è certamente un Padre esigente, perché ci ama e ci invita a dargli tutto, pero non è un giustiziere. Quando ci esige qualcosa è per farci crescere nel suo amore. L’unico comandamento è quello di amare. Si può soffrire per amore, però si può anche gioire e riposare per amore...

La docilità verso Dio libera e dilata il cuore. Per questo Gesù, ci invita a rinunciare a noi stessi per prendere la nostra croce e seguirlo, dicendoci: «Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Mt 11,30). Anche se in occasioni ci costa ubbidire alla volontà di Dio, farlo con amore ci rende pieni di felicità: «Dirigimi sul sentiero dei tuoi precetti; sì sta in esso il mio diletto» (Sal 119,35).

Mi piacerebbe raccontare un fatto. A volte, dopo una giornata abbastanza faticosa, vado a dormire e percepisco una strana sensazione interna che mi dice: - Non entreresti un momento nella cappella per farmi compagnia? Dopo alcuni istanti di confusione e resistenza, finisco per acconsentire e passare un momento con Gesù. Dopo ritorno a dormire in pace e contento, e al giorno dopo non mi alzo più stanco del solito.

Nonostante tutto, a volte mi succede il contrario. Di fronte a un problema grave che mi preoccupa mi dico: Questa sera pregherò un’ora nella cappella per far si che si risolva. Dirigendomi alla cappella, una voce nel fondo del cuore mi dice: - Sai?, mi compiacerebbe di più se andassi a letto subito e riponessi in me la tua fiducia; io mi prendo cura del tuo problema. E ricordando la mia felice condizione di “servo inutile”, me ne vado a dormire in pace, lasciando tutto nelle mani del Signore...

Tutto questo è per dirci che la volontà Divina esiste dove c’è grande amore, ma non obbligatoriamente dove c’è grande soffrimento... C’è più amore nel riposare grazie alla fiducia, che non preoccupandosi per l'inquietudine!

La voce di S. Ambrogio

Questo è il pane della vita: dunque, chi mangia la Vita, non può morire. Come potrà morire chi ha per cibo la Vita? Come potrà venir meno chi avrà la Vita per sostentamento?
Accostatevi a Lui e saziatevi: Egli è pane.
Accostatevi a Lui e bevete: Egli è la sorgente.
Accostatevi a Lui e lasciatevi illuminare: Egli è la luce.
Accostatevi a Lui e lasciatevi liberare: infatti dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è la libertà.
Accostatevi a Lui e lasciatevi sciogliere dai legami: Egli è la remissione dei peccati.
Vi domandate chi Egli sia? Ascoltate quello che lui stesso dice: «Io sono il pane della vita: chi viene a me non avrà più fame, chi viene a me non avrà più sete»
Commento al salmo 118, 18,28

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