PARROCCHIA S.MARIA DEGLI ANGELI Omelia NATALE 2016

Omelia NATALE 2016 - S. MESSA - ORE 11,00 
Ogni volta che festeggiamo il Natale, penso alla virtù della speranza che io incontro in una Persona, in Cristo.

Dio è carne, cuore, presenza e futuro.
“La speranza viene a noi vestita di stracci perché le confezioniamo un abito da festa”.(Paul Ricoeur)
La speranza viene da fuori. Cristo è un avvenimento e porta con sé la carica, anzi, la Grazia del futuro.
A noi spetta farla diventare festa, cioè, fare in modo che attiri il cuore dell’uomo.
Dio è talmente semplice che non riusciamo a vederLo perché cerchiamo quella straordinarietà rappresentata dall’ immagine.
Durante una catechesi del martedì mattina, nell’affrontare il tema”Famiglia e malattia”, ai fedeli presenti dicevo:”Io non ringrazio Dio quando cambio il pannolone dei miei genitori ripetendo”Grazie Dio, per questa puzza”, ma cerco in Lui il senso del mio essere lì, accanto a mio padre o a mia madre”.
Qual è la fonte della speranza per vivere un futuro migliore?
Il cuore di Dio.
Questo cuore è perdono, è ritrovarsi nuovi, è quell’ innocenza che solo Dio può dare.
“Il centro della fede è ciò che Dio fa per te, non ciò che tu fai per Dio”.(E. Ronchi)
Per comprendere e vivere questo amore di misericordia, dico spesso:”Il perdono non è dimenticare, ma innamorarsi del futuro”.
Siamo persone che seminano e non raccolgono.
Il Natale è il seme della pace che va custodito, è lavorare la terra, è pazienza, ecc,,. Come ripeteva don Milani:”Finché c’è fatica, c’è speranza”.
Affidiamo a Gesù Bambino, questa nostra speranza!
La fede non è solo fare o aspettare ma credere che il miracolo siamo noi, sei tu!
“I tuoi piedi sono il tuo amore”.(Sant’Agostino)
Dobbiamo andare avanti, correre ed essere occasione di incontro. Dobbiamo essere come i pastori, stupiti dell’avvenimento del Dio che si fa carne e di quel volto di Maria e di Giuseppe che si lasciano guardare e che cercano di far capire che il Mistero è presente.
Il miracolo dell’attesa di un popolo, ora è più vero della stessa attesa.
Ritroviamo ciò che desideriamo nello sguardo di Gesù Bambino. Ripartiamo da questo sguardo e guardiamo al futuro con la certezza della Sua presenza.
La mangiatoia dove Gesù Bambino è stato adagiato sia il nostro cuore, motore da cui parte il desiderio del vero amore.
“Una tenda vi basti a riparo
dalle bufere,
e Dio ritorni
vagabondo
a camminare sulle strade,
a cantare con voi
i salmi del deserto”.(Giovanni Vannucci)
Questa poesia è la sintesi di tutto ciò che abbiamo appena ascoltato.

Fonte:http://www.guardavalle.net/

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