Don Paolo Zamengo, "La strada

La strada       Gv 1, 29-34
II Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) 
Giovanni Battista ha delle antenne speciali e riconosce Gesù appena lo incontra per strada. “Ecco
l’Agnello di Dio” grida. Eppure in quel tempo di falsi profeti e di falsi messia  ne giravano tanti a piede libero per la Palestina.

Giovanni incrocia Gesù sulla strada perché Dio ama incontrare uomini in cammino. E, ancora sulla strada,  Giovanni indica Gesù come il vero nuovo maestro da seguire. Giovanni chiama Gesù con un nome nuovo, mai sentito prima: Agnello di Dio! Parole misteriose, quasi incomprensibili.

 “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo”. Per comprendere queste parole proviamo a proiettarle sul nostro oggi. Di quale peccato stai parlando Giovanni?  Da quale peccato l’Agnello di Dio, Gesù, è venuto a liberare, oggi,  l’umanità?

Forse dalla diffidenza che l’occidente culturale e sociale ha nei riguardi della fede cristiana. Dal fossato che continuamente scava tra la storia umana e la storia di Dio come se l’obiettivo della fede fosse quello di soffocare o di offuscare la ragione e l’uomo.

Inoltre, alle antiche piaghe della miseria, della fame, delle malattie endemiche, della guerra e della volenza, se ne aggiungono altre, oggi, ancora più inquietanti.  Sono i peccati di quanti si pongono in modo consapevole contro la vita e impongono logiche di morte, come l’omicidio, il genocidio, l’odio razziale e religioso. E non  dimentichiamo la manipolazione della vita, e tutto ciò che viola l’integrità e l’identità della persona.

Ci sono molti peccati che offendono l’uomo  come le condizioni infra-umane di vita in tante parti del mondo anche non lontane da noi. Gli arresti arbitrari, le deportazioni, le schiavitù fisiche, morali e sessuali. Senza dimenticare le indecenti condizioni di lavoro e di sfruttamento che vedono spesso coinvolti anche  i minori.

Ecco perché Gesù continua a camminare sulle strade delle nostre città, per togliere il peccato del mondo. Ma come accorgersi del suo passaggio? Come riconoscere il suo volto? Come  intravederlo almeno, nella nebbia di questa Babele edificata dall’insipienza di tanta cultura contemporanea?

Riconosce Gesù che passa solo chi sta sulla strada. Chi non si allontana dalla strada. Sulla strada vive l’uomo e Gesù passa per questa strada.  Ogni storia di salvezza nasce sulla strada. Vivere sulla strada significa uscire dalla propria terra e mettersi in cammino alla ricerca del fratello. La storia di ogni cristiano si decide sulla strada. Gesù sta sulla strada con cuore di agnello. Con cuore appassionato. E chiede anche a noi un cuore innamorato

Sentite. Una feroce banda di briganti scese dalle vette delle montagne e attaccò un villaggio, portando via tutte le ricchezze e anche un bambino. La gente del villaggio si organizzò per andare a riprendere almeno il bambino, ma era gente che non sapeva scalare le montagne. Ci provarono lo stesso: scelsero i migliori e incominciarono a salire. Ma non ci fu verso: dopo molti giorni erano ancora bloccati in pianura. Ad un certo punto rimasero sbigottiti: la madre del bimbo era salita da sola fin lassù e aveva - non si sa come - liberato il bambino e lo aveva riportato a casa. Allora le chiesero: "Ma come hai fatto tu? Noi, in tanti, uomini forti e vigorosi, non siamo riusciti e tu sì?". E la madre rispose: "Non era vostro figlio!".

Ecco, Dio è come quella madre. Dio ha un cuore di madre. L’amore può.

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