p. José María CASTILLO,"APPENA BATTEZZATO, GESU’ VIDE LO SPIRITO SANTO VENIRE SU DI LUI"

BATTESIMO DEL SIGNORE – 8 gennaio 2017 - Commento al Vangelo
APPENA BATTEZZATO, GESU’ VIDE LO SPIRITO SANTO VENIRE SU DI LUI
di p. José María CASTILLO
Mt 3,13-17
[In quel tempo,] Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.

Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Nella breve storia di Gesù, che è vissuto solo fino ai trent’anni e poco più, c’è stato un momento decisivo, il battesimo, che segna un prima ed un poi nella sua vita. Fino a questo momento Gesù era stato un umile e sconosciuto lavoratore manuale, nell’umile villaggio che allora era Nazareth. Ma arrivò il giorno nel quale Gesù vide che doveva cambiare la sua vita. Vide senza dubbio che non si trattava di essere una persona migliore, lì nella sua casa e nel suo lavoro di sempre. Doveva dare un orientamento diverso alla sua missione. Probabilmente sentì parlare di Giovanni Battista, del suo battesimo dall’altra parte del Giordano, delle migliaia di persone che andavano a farsi battezzare per cambiare vita. E Gesù vide che per lui in questo consisteva la chiamata.
Cosa era realmente il battesimo di Giovanni? 1) Era un atto unico che non si ripeteva. Quindi, doveva essere un cambiamento decisivo nella vita, per sempre. 2) Non era un rituale di purificazione in più, uno dei tanti tra i molti che i giudei avevano. 3) Era un bagno di immersione nell’acqua, non per essere puro e pulito, ma per esprimere la “conversione” (metánoia), cioè il cambiamento di mentalità (metá-noús). 4) Questo gesto si intendeva come il “perdono dei peccati” (Mc 1,4; Lc 3,3; Flavio Giuseppe, Antichità 16,177), ossia, ristabiliva la corretta relazione con Dio. 5) La grande novità di tutto questo risiedeva nel fatto che fino ad allora solo il sacerdote, nel tempio e mediante un sacro sacrificio, poteva perdonare i peccati (J. S. Keselman). Tuttavia, Giovanni modifica tutto il sistema penitenziale di Israele: lo toglie dal tempio, dal culto e dalle mani dei sacerdoti e lo porta nel deserto. E soprattutto lo pone in maniera tale che si realizza in un “cambiamento decisivo di vita”.
Quando si è battezzato, Gesù ha assunto questo stesso progetto: porre la relazione con Dio non nel “sacro”, ma “nella vita che ricerca la rettitudine e la bontà”. E questo è quello che il Cielo ha approvato, con la discesa dello Spirito e la voce che diceva: “Questo è mio Figlio. Questo è colui che amo”. In questo modo il Vangelo di Gesù rappresenta una maniera nuova di vivere. Condurre una vita la più simile possibile, in mentalità e convinzioni, a quella che ha condotto Gesù.

Fonte:http://www.ildialogo.org/

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