D. Arnaldo SCAGLIONI sdb, "Avete udito … ma io vi dico"

12 febraio 2017 | 6a Domenica - Tempo Ordinario A | Omelia
"Avete udito … ma io vi dico" / Mt 5.17-37
Un principio guida le nostre scelte:



"Se la vostra giustizia
non supererà quella degli scribi e dei farisei,
non entrerete nel regno dei cieli" (Mt 17.20-21)

Da Mosé a Giosué, agli anziani, ai profeti … e alla fine a Gesù.

Gesù è la nuova Torah:
c'è un salto di innovazione,
di novità oltre che di qualità.

C'è un "ma io vi dico".
La Torah di Gesù porta a compimento (non cancella neppure uno iota della legge) la Torah di Mosé e di chi è venuto in seguito.
Gesù non è un interprete o uno scriba, è il nuovo Mosé, è il legislatore per eccellenza.
Non cancella, ma arricchisce, realizza la Torah.
Ne ha facoltà, può perché è autorevole.
Gesù - in un certo qual senso - sposta l'asticella più su, in alto, fino a raggiungere il cielo.
Il suo sguardo va "oltre". Il tempo e lo spazio sono superati.
Si fanno avanti l'eterno e il Regno di Dio.

1. Ma io vi dico:

Gesù è maestro: ci invita a scegliere, ci propone modalità nuove di crescita, a dare di più, a fare meglio, a scrivere una pagina tutta nuova.
Il suo "io vi dico" è un tocca sana per la nostra condotta. E' un invito perché il nostro vivere abbia "un profilo alto".
Niente mezze misure o compromessi. Niente scorciatoie o sconti.
Mai dire mai. Non c'è niente di impossibile, di impraticabile.
C'è sempre una soluzione ai nostri mali, alle nostre miopie o pigrizie.
Ma io vi dico è profezia, è inveramento, è portare a termine.
E' come dire nei confronti della Torah di Mosé:

- C'è di più … c'è di meglio.
- C'è ancora qualcosa da aggiungere.
- La tradizione orale (avete udito) è incompleta,
- non è tutto, c'è tanto di non detto, di non esplicito.
- Io sono la Torah nuova.
2. "Ma io aggiungo ancora di più"...

... sembra dire Gesù offrendoci una abbondante casistica che va dall'omicidio all'adulterio. Sono cinque i casi in questione espressi in altrettanti antitesi.
" Non basta "non uccidere".
Si è già in colpa quando ci si insulta, ci si adira…
L'ira va frenata, la collera va ridimensionata, l'aggressione verbale va interdetta.
Il dominio di sé invita a mettersi sotto l'ombrello della tolleranza, della riconciliazione.
Non si può avere l'arroganza di presentarsi a Dio senza tenere il fratello mano nella mano.
"Imparate da me che sono mite e umile di cuore"

" Non è sufficiente "non commettere adulterio"
L'occhio è malato già adultero se desidera possedere.
E' meglio "cavare un occhio".
La lussuria va vinta al primo apparire, al primo approccio. L'esperienza ci dice che dobbiamo fare i conti con la nostra fragilità. La debolezza precede e accende la passione.
I sensi vanno presi per le briglie. Se orientati aiutano in una visione di dono, nella relazione uomo-donna, nella dinamica relazionale di madre-figlio, di fratello e fratello.

" E' troppo comodo servirsi di Dio fino a farlo diventare complice delle nostre pseduo-verità.
Gesù ci invita ad essere di parola.
E' già un giuramento dire "Sì sì … No no … " Dio lasciamolo fuori.
Il binario della nostra responsabilità viaggia sul Sì quando è Sì e sul No quando è No.
Basta la parola. Via l'ipocrisia, il doppio gioco, lo spergiuro.

" E a fine corsa "la legge del taglione" va superata con la "non violenza", la "non resistenza".
Occorre testimoniare atteggiamenti concreti come:

. offrire l'altra guancia
. non angariare
. non citare in giudizio
. restituire il prima possibile.

" Lo stesso amore del prossimo deve includere il nemico di turno. Solo così ci si riconosce figlio di un Padre celeste che dona il sole e la pioggia a tutti - buoni e cattivi - senza distinzione, gratuitamente.

Gesù invita tutti ad entrare in una visione di sovrabbondanza.
Siamo invitati a non accontentarci, a fare di più e più del dovuto.
PierGiorgio Frassati ci inviterebbe a vivere con la lettera maiuscola e non "a vivacchiare".
San Gerolamo ci ricorda che "Gesù chiedendoci delle cose esigenti non ci chiede delle cose impraticabili".
"Sciendum est ergo Christum non impossibilia praecipere sed perfecta.
L'amore è la Torah di Gesù.

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Il contesto in cui viviamo è quello di lasciar perdere.
In tutto c'è un clima di DEREGULATION;
Siamo su un piano inclinato di "chi ce lo fa fare"

Prendi una decisione. Metti in atto il "MA IO TI DICO"
Prova a dire: "Sì, finora mi sono lasciato andare,
ma (io vi dico) d'ora in avanti decido di rialzarmi.

Don Arnaldo SCAGLIONI sdb
Fonte:  www.donbosco-torino.it

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