Movimento Apostolico" Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini"

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini
Movimento Apostolico - rito romano  
V Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (05/02/2017)
Vangelo: Mt 5,13-16 
Nell'Antico Testamento già si parla della luce del giusto che sorge come l'aurora e brilla fra le
tenebre, anzi la tenebra sarà come il meriggio. Per chi spunta questa luce? Per coloro che vivono al sommo della bellezza e della perfezione il comandamento dell'amore del prossimo, astenendosi da ogni male, compiendo ogni bene, ogni giustizia. Isaia sostituisce la sterile pratica del digiuno con questo amore eccelso.
Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: «Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?». Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!». Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all'affamato, se sazierai l'afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate. Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare, allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò montare sulle alture della terra, ti farò gustare l'eredità di Giacobbe, tuo padre, perché la bocca del Signore ha parlato (IS 58,1-14).
Cristo è venuto a portare sulla terra la nuova giustizia che è il compimento di quella antica. Secondo questa nuova giustizia ogni suo discepolo dovrà vivere il comandamento dell'amore se vuole che la sua luce sorga come l'aurora, brilli fra le tenebre e la sua tenebra sia come il meriggio. Se il cristiano si allontana dal nuovo comandamento di Gesù, vissuto sul suo modello ed esempio, è e rimarrà tenebra. Questa verità Gesù la rivela insegnando ai suoi discepoli che se la loro giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, per essi non ci sarà spazio nel suo regno. Nuovo è il regno, nuova è la giustizia, nuovo è il comandamento, nuova dovrà essere la luce.
Gesù non chiede ai suoi discepoli di fare qualcosa. Dice loro che sono una nuova essenza, una nuova natura. In Lui diventeranno sale, saranno fatti sale. Riceveranno una vita nuova, un essere nuovo. Secondo questa novità creata in essi, dovranno sempre agire. La loro opera dovrà essere il frutto del loro essere. Allora non sono le opere che vanno curate, ma l'essere. Loro si dovranno preoccupare di aggiornare, migliorare, purificare, rinnovare nello Spirito Santo il loro essere, perché saranno sempre luce e sale e agiranno come luce e come sale. Siamo nella novità di natura.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci esseri nuovi, spirituali.

Fonte:http://www.qumran2.net/

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