p. José María CASTILLO, "COSI’ FU DETTO AGLI ANTICHI, MA IO VI DICO"

VI TEMPO ORDINARIO – 12 febbraio 2017 - Commento al Vangelo
COSI’ FU DETTO AGLI ANTICHI, MA IO VI DICO
di p. José María CASTILLO
Mt 5,17-37
[In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:]
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare
pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
Il contesto del tema fondamentale, posto qui da Gesù, ha la sua ragion d’essere e la sua spiegazione in quello che noi cristiani chiamiamo il Mistero dell’Incarnazione. Dio si è “incarnato”. Cioè, Dio si è umanizzato. Ossia, Dio si rende a noi presente non solo in un essere umano, Gesù. Dio si rende presente in ogni essere umano. Non incontriamo il Dio di Gesù nel “sacro”, ma nell’”umano”. Ecco perché la cosa più chiaramente sottolineata qui da Gesù è che la migliore relazione con Dio non si gioca con la relazione con Dio, ma con la migliore relazione possibile con gli esseri umani. La religiosità di Gesù si vive nell’alterità. Voler star bene con Dio, finché si mantengono relazioni torbide, distaccate o perverse con altre persone, è il più grande inganno di cui soffrono le persone religiose.
Conseguenze: 1) Non avvicinarti all’altare, se sai che qualcuno ha qualche lagnanza contro di te. 2) Non dire mai nulla che offenda o disturbi qualcuno. 3) Prima che diventino cose meritevoli di denuncia, regola amichevolmente i tuoi problemi. 4) Non permettere che ti domini il desiderio di appropriarti di quello che non ti appartiene: né della moglie di un altro, né di quello che è di un altro, quale che sia (Es 20,17). 5) Il giuramento è proibito, ossia non mettere Dio dove non lo devi mettere; cioè, la tua credibilità deve essere tale che basta la tua parola.
In questa questione così basilare la Chiesa ha perso la bussola, con riferimento alla teologia, al diritto canonico, alla gestione del governo e, soprattutto, alla spiritualità dei cristiani. L’aspetto più importante che noi credenti in Gesù dobbiamo risolvere non è come ci comportiamo con Dio, ma come ci comportiamo con i nostri simili. È cristiana l’Europa? È cristiana l’Italia? Sono cristiano io?

Fonte:http://www.ildialogo.org

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