padre Antonio Rungi, "Sale della terra e luce del mondo. Cosa devono essere i cristiani."


Sale della terra e luce del mondo. Cosa devono essere i cristiani.
padre Antonio Rungi
V Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (05/02/2017)
Vangelo: Mt 5,13-16
La parola di Dio di questa domenica V del tempo ordinario ci invita a ripensare la nostra vita
nell'orizzonte della vera religione. Le esteriorità, il formalismo, le buone maniere o sacrifici e rinunce servono a ben poca cosa se non trasformano il nostro cuore e lo indirizzano verso il vero bene.
Oggi ci troviamo spesso di fronte a drammi e a situazioni di estrema delicatezza e con queste situazioni ci dobbiamo confrontare e trovare risposte cristiane adeguate. Lasciamoci guidare dalla parola di Dio di questa domenica per fare propositi di bene e di rinnovamento.
In questa prospettiva biblica domandiamo, sinceramente, quando l'uomo si illumina d'immenso, dei veri ed autentici valore della vita?
La risposta la troviamo nel testo della prima lettura di questa domenica quinta del tempo ordinario.
Quando iniziamo a fare il bene e lo facciamo non con le parole e i discorsi astratti, ma con azioni concrete, come quelle che vengono indicate dal profeta Isaia nel brano di oggi: dividere il pane con l'affamato, ospitare in casa chi non ha abitazione o è straniero, vestire chi non ha panni per coprirsi.
Sono alcune delle opere di misericordia corporale che tutti dobbiamo praticare, senza andare molto lontano dove abitiamo, ma semplicemente guardandoci attorno e vedere chi ha realmente bisogno del nostro aiuto e della nostra solidarietà sul territorio.
Fatto questo primo passo di carità benevole, colui che ha fede ed è docile alla parola del Signore va oltre e non si arresta davanti al progetto di bene che si presenta al suo orizzonte, fatto di vera conversione del cuore e della vita.
Infatti per attuare una vera conversione interiore, bisogna pregare molto ed operare in modo da togliere di mezzo l'oppressione, nell'eliminare ogni forma di calunnia, di condanna ed ogni altra forma di umiliazione e di offesa verso i fratelli.
Sullo stesso tono di invito alla conversione è il Salmo 111, uno dei più significativi da un punto di vista etico e sociale.
Viene ricordato nel testo sacro che è felice l'uomo che dà le sue cose e se stesso con generosità agli altri. Egli sarà una persona forte e non deve temere nessuna notizia brutta, in quanto quello che succede lo legge alla luce della fede; il suo cuore sarà saldo e sicuro e la sua carità verso i poveri abbondantemente ricambiata dal Signore.
La seconda lettura di questa domenica è uno dei testi più belli ed espressivi dell'epistolario paolino, tratta dalla 1 lettera ai corinzi, in cui l'Apostolo presenta il volto più bello della sua missione e della sua predicazione, il volto dell'umiltà, della docilità e della fedeltà al messaggio della salvezza in Gesù Cristo e in Cristo Crocifisso che aveva presentato alla comunità cristiana di Corinto. Nessuna arroganza, presunzione, nessuna fiducia nella mente umana e nella sapienza umana. Piena adesione al messaggio della croce, l'unico capace di capovolgere i sistemi di pensiero e di azione del mondo, in quanto è il linguaggio dell'amore misericordioso di Dio nei confronti dell'umanità.
San Paolo evidenzia di non sapere altro e di non annunciare altro ai cristiani di Corinto se non Gesù Cristo e Cristo Crocifisso. Di questo impegno missionario della croce di Cristo si è fatto carico san Paolo della Croce, il fondatore dei Passionisti che come carisma fondamentale ha proprio questo annuncio missionario della Croce di Gesù, che è la croce non solo della sofferenza, ma del dono, della gioia e della vita.
Nel Vangelo di questa domenica Gesù ci presenta due esempi di vita quotidiana per farci capire di che pasta dobbiamo essere, cioè persone motivate, capaci di dare sapore alle cose e significato ad ogni azione.
Tutti conosciamo l'importanza del sale per dare sapore ad ogni cibo cotto o crudo che sia.
Il sale è indispensabile per la salute, ma può anche diventare pericoloso se è eccessivo.
Ci vuole la giusta dose, rapportando il tutto alle esigenze dietetiche delle persone. Nel vangelo il sale è assunto da Gesù per stimolare l'iniziativa verso il bene da parte di ogni cristiano, seriamente intenzionato a camminare verso la santità, a rinnovare il proprio ambiente e il proprio mondo, donando molto agli altri, piuttosto che attendendo molto dagli altri.
Infatti se non valorizziamo le nostre capacità e non le mettiamo a servizio degli altri, rischiamo di diventare insignificanti, di non dire e non dare più nulla. Fatto estremamente pericoloso in quanto c'è il rischio di isolarsi e di non incidere più sulla vita delle relazioni umane.
Stesso discorso, con l'altro esempio che Gesù porta, riguardante la luce, che come ben sappiamo serve ad illuminare. E per illuminare è necessario collocare qualsiasi fonte di luce in alto. E' dall'alto che si diradono i raggi per fare luce nella casa o nelle abitazioni, dove sostano le persone, per conoscersi, parlare, comunicare.
Il buio mette sempre preoccupazione e angoscia, la luce invece favorisce la conoscenza e il dialogo tra le persone. Alla fine dei conti, il Signore ci vuole richiamare al nostro precipuo impegno di dare una buona testimonianza nella vita. E se le persone, come è risaputo, hanno doni e carismi, non possono essere messi a tacere o nasconderli, ma devono evidenziarsi per il bene di tutti e per la crescita di tutti.
Il Maestro Gesù ci raccomanda una cosa molto importante da tenere seriamente in considerazione nella nostra vita cristiana: " dar risplendere la luce della grazia, della misericordia, della bontà di Dio davanti a tutti gli uomini, perché vedano le opere buone dei cristiani e tutti rendano gloria al Padre nostro che è nei cieli".
In poche parole, si tratta di fare il bene, agire bene, comportarsi bene. E questo, per noi tutti cristiani, è un grande aiuto per far sviluppare la lode di Dio, il ringraziamento verso il Signore e far crescere la fede in quanti sono dubbiosi, critici e contestatori della Chiesa o dei singoli membri di essa, specialmente se sono sacerdoti, religiosi o vescovi. Il buon esempio trascina tutti verso il bene, credenti e non credenti. E tutti dobbiamo lavorare per far crescere bene e far conoscere il bene, in mondo segnato dal male di tutti i generi.

Fonte:http://www.qumran2.net/

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