fra Damiano Angelucci, "Nulla si trasforma ma tutto cambia"

Commento al Vangelo di Domenica 3 marzo 2017, I Domenica di Quaresima anno A.
Nulla si trasforma ma tutto cambia
TESTO (Mt 4,1-11)
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver
digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.

 Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».

Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».

Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.


COMMENTO

Le pietre restano pietre e non nutrono la stomaco e non saziano la fame. La pietra resta dura, durissima per poter accogliere la caduta di un uomo che si getta dall’alto di un tempio. La pietra continua a tentare perché ponendosi alla sommità di essa si possono contemplare le immensità dei regni della terra e la vista sempre potrà eccitare il desiderio di possesso.

 Cosa è cambiato nella vita di Gesù dopo quel lungo digiuno di quaranta giorni al termine del quale ebbe fame? L’uomo Gesù ha accolto la parola di compiacimento del Padre pronunciata nel Battesimo del Giordano e forte di quel compiacimento ha iniziato a cambiare la sua visione delle cose di questo mondo.

 La Parola del Padre lo ha accompagnato a saper distinguere ciò che è prioritario e ciò che, pur importante, resta secondario. La Parola del Padre, come pane disceso del Cielo e come manna nel deserto, lo ha condotto, ha dato a lui la forza di far a meno del pane materiale, pur necessario. Dunque la pietra potrà restare pietra, potrà restare un duro ostacolo su cui cadere o dall’alto del quale vedere tutte le cose più desiderabili. Ormai la parola di Dio Padre ha nutrito, ha reso Gesù forte di fronte a tutti i miraggi del deserto.

Da questo momento Gesù saprà cambiare ogni vicenda umana dal di dentro, saprà anzi intravedere “Pietro” in umile pescatore di Galilea (salda pietra della nascente chiesa), saprà arrestare la potenziale violenza delle pietre di quegli anziani pronti a gettarle contro la donna adultera; saprà far riemergere la vita di Lazzaro dalla pietra tombale che lo teneva nella morte. Lo stesso Gesù rovescerà la pietra di un sepolcro, proprio perché vittorioso sulla facile tentazione dell’immediato. La sua docilità alla volontà del Padre ha dato lui la potenza di tutto cambiare dal di dentro, perché i cuori non siano più duri come pietra.  Buon cammino di conversione!

Fonte:http://fradamiano.blogspot.it/

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