fr. Massimo Rossi "Il racconto della Passione"

Commento su Matteo 26,14-27,66
fr. Massimo Rossi  
Domenica delle Palme (Anno A) (09/04/2017)
Vangelo: Mt 26,14-27,66 
Nel suo racconto della Passione, l'evangelista Matteo ha assegnato a Gesù poche battute, pochissime,
rispetto a Luca e a Giovanni.
Per avere un quadro completo della vicenda, vi esorto a rileggere tutte e tre le redazioni.
In particolare, Matteo riporta il grido del Crocifisso: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?", e virtualmente sigilla l'insegnamento del Signore con queste parole che tutto esprimono, fuorché la speranza... Qualcuno potrebbe sentirsi turbato, per non dire scandalizzato, a immaginare il Figlio di Dio che muore appeso alla croce, imprecando contro il Padre, che lo ha abbandonato. Del resto, il Signore lo aveva annunciato ai 12, durante l'ultima cena: "Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo."... Non pensate che lo scandalo sia ‘soltanto' la reazione a un fatto che attiene alla morale sessuale: in questo caso, lo scandalo è sinonimo di rifiuto, di presa di distanze, di fuga, a motivo di una situazione in cui il Maestro di Nazareth venne coinvolto a dispetto delle apparenze, e che smentiva ogni convinzione degli apostoli: il Messia atteso e acclamato dal popolo, viene arrestato col favore delle tenebre, come un pericoloso malfattore. È assurdo! non può essere vero!...a meno che Gesù non sia veramente chi ha dichiarato di essere....E poi c'è di mezzo la vita degli amici del figlio del falegname!
Per paura di essere accusati di complicità, meglio mettersi in salvo finché si è in tempo.
Per la stessa paura, Simon Pietro giura e spergiura di non conoscere quell'uomo.
E così si ripresenta per Pietro il dilemma di credere nel mistero della Passione, annunciato dal Signore, oppure rifiutare di credere e dunque di seguire il Re dei Giudei. Sul fatto della passione avevano già litigato una volta... Pietro non è in grado di portare il peso di questa Verità... il peso della Verità. Accettare la verità della croce significa accettare il rischio della croce.
Queste sono le condizioni della fede: ce la sentiamo di sottoscriverle?

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