don Mauro Pozzi, "La ricompensa"



Potrebbe sembrare un atteggiamento interessato quello di pensare a una ricompensa, in realtà il Maestro ci vuole dire che capisce le nostre fatiche e ci sprona a fidarsi di lui.

Il profeta Eliseo fu il successore di Elia. La sua vocazione ci presenta un uomo di una forza non comune. Quando infatti Elia lo incontrò stava arando con dodici paia di buoi, conducendo la dodicesima coppia. Gli gettò il suo mantello sulle spalle indicando così che Eliseo sarebbe rimasto con lui. Dopo che Elia fu rapito in cielo su un carro di fuoco, Eliseo ne divenne l’erede e compì molti miracoli. Uno dei più noti è la guarigione dalla lebbra del capo dell’esercito arameo, Naaman, facendolo immergere per sette volte nel Giordano. La lettura di oggi ci mostra la sua intercessione a favore di questa donna sterile che lo aveva
accolto così generosamente, riconoscendo la sua santità. Questo episodio ci introduce la lettura del Vangelo. Gesù, come sempre, usa un linguaggio molto provocatorio. Seguirlo comporta una grande determinazione, perché non bisogna preferirgli nessun affetto mettendo in secondo piano la vita stessa e la sua umana realizzazione. Come il Maestro ha accettato la sua croce, così ci chiede di accogliere le conseguenze di una scelta così radicale. Non è tuttavia un azzardo, Gesù ci rassicura: il nostro impegno e la nostra generosità non saranno dimenticati. Come per la benefattrice di Eliseo, saremo ricompensati in misura più che sovrabbondante. È certamente una prospettiva che può essere accolta solo con la fede in Lui e nel Padre. Questo ci interroga: che posto ha Gesù nella nostra vita? Quanto dei nostri progetti
saremmo disposti a sacrificare per lui?
Fonte:http://www.noidisantamonica.it


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