#PANEQUOTIDIANO,«Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo»

La Liturgia di Domenica 25 Giugno 2017  VANGELO (Mt 10,26-33) Commento:P. Antoni POU OSB Monje de Montserrat (Montserrat, Barcelona, Spagna)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che
non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore
«Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo»
P. Antoni POU OSB Monje de Montserrat 
(Montserrat, Barcelona, Spagna)
Oggi, dopo aver scelto i Dodici, Gesù manda loro predicare e li istruisce. Gli avverte sulla possibilità di subire persecuzioni e li consiglia quello che dovrebbe essere il loro atteggiamento: "Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; ma piuttosto colui che può far perire e l'anima e il corpo nella Geenna "(Mt 10,28). La storia di questa Domenica sviluppa il tema della persecuzione da Cristo con uno stile che ricorda l'ultima beatitudine del Discorso della Montagna (cfr Mt 5,11).

Il discorso di Gesù è paradossale: per un aparte dice due volte, 'Non temere', e ci presenta un Padre provvidente che ha cura anche con gli uccelli del campo; ma d'altra parte, non ci dice che il Padre ci risparmia le avversità, piuttosto il contrario: se noi siamo i suoi discepoli, molto probabilmente avremo la stessa sorte che Lui e gli altri profeti. Allora, come capire questo? la protezione di Dio è la sua capacità di dare vita alla nostra persona (la nostra anima), e fornirgli felicità anche nelle tribolazioni e le persecuzioni. Egli è colui che ci può dare la gioia del suo Regno che viene da una vita profonda, sperimentabile già adesso e che è un pegno della vita eterna: "Per chi si riconosce per me davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli "(Mt 10,32).

La fiducia che Dio sarà con noi nei momenti difficili ci dà coraggio di proclamare le parole di Gesù a piena luce, e ci dà l'energia in grado di fare il bene, in modo che grazie alle nostre opere, la gente possa dar gloria al Padre celestiale. Sant'Anselmo ci insegna: "Fate tutto per Dio e per la vita felice ed eterna che il nostro Salvatore si degna di concedere in cielo".

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La voce di un Padre della Chiesa
Se non si toccano questi passeri che non valgono gran che e non sono che ombra, e se egli non ha detto: Senza Dio, bensí: «Senza vostro Padre», questa provvidenza del Padre per le piccole cose non ci si pone forse come un esempio della sollecitudine di ben altre proporzioni del suo amore nei nostri confronti?
Efrem il Siro







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