PADRE TIZIANO SOFIA, "DIO è PRODIGO e NOI SIAMO SPENDACCIONI"
DIO è PRODIGO e NOI SIAMO SPENDACCIONI
16 luglio 2017
XV dom T.O. - A
Il termine prodigo è frainteso dalla maggioranza. Si pensa alla parabola del
figliol "prodigo" dando a questo aggettivo un senso sbagliato. L'ho pensato
anch'io per tanto tempo: un figlio "scapestrato". In realtà vorrebbe dire
"spendaccione" nel caso del figlio, generoso nel caso del padre.
Dio ci ama a "piene mani".
Noi contraccambamo a "mani bucate".
Il problema non sta in Dio, nella pioggia, nel sole, nel seme. Il problema sta in
chi riceve, sia esso terreno o io stesso.
Il problema non sta nel seminatore.
Il problema sta solo nel terreno. IN ME che scrivo. In te che leggi.
Anch'io sto nella categoria di coloro che scrivono bene e razzolano male. Mi
chiedo a che serve ciò che sto facendo...
Anzi, dobbiamo fare un po' tutti noi un serio esame di coscienza per scoprire,
ciascuno in casa propria, come siamo davanti alla PAROLA DI DIO, paragonata
nella liturgia di oggi, alla semente.
Dio il seminatore, noi il terreno. Gesù dichiara che suo Padre è PRODIGO,
generosissimo nello spargere ovunque a piene mani la sua PAROLA, che è poi
Cristo stesso, detto appunto VERBO-PAROLA.
E noi, terreno da seminare? Terreno fertile, terreno superficiale, spinoso, o
peggio "asfaltato". A pugni chiusi, anzichè a mani aperte per ricevere e
1
produrre.
Dio dà, l'uomo sovente si oppone a ricevere. Gesù si rende conto che, se
all'inizio tantissimi l'ascoltavano, piano piano la gente l'abbandona. Troppo
impegnativo e scomodo quel Maestrino, che è - per volontà di suo Padre -
seminatore e semente.
Usa poi un metodo semplicissimo: LA PARABOLA, termine greco da paraballein,
mettere in confronto, in parallelo una cosa che si intuisce al volo per
farti capire qualcosa di più importante. Esempio: BUONO "come" il pane.
TESTA DURA "come" la pietra. Stupido "come" un asino. Testardo "come" un
mulo. Ecc... La parabola la si ricorda facilmente. Ti aiuta a ricordare il messaggio
che qualcuno ti vuole trasmettere. Mi piace usarla.
Domande: perchè è tanto poco accettato il Vangelo? Perchè tante famiglie
distrutte? Perchè tante persone cattive? Perchè tanti giovani sbandati? Perchè
tante disgrazie? Perchè il tumore?...
Colpa di Dio, della pioggia, della neve, del seme, del contadino? E se la colpa
fosse tutta e solo nel terreno = nell'uomo?
Il profeta Isaia apre la discussione
Dio parla. La PAROLA che esce dalla sua bocca è come la pioggia o la neve che
scendono dal cielo: pioggia o neve sciolta fanno sbocciare il seme perchè
sciolgono i sali minerali che lo faranno crescere. E dal seme sbocciato, la spiga.
Dalla spiga il pane. E il pane ci nutre e ci fa stare bene. Chiaro, no? Non tanto
per il contadino pigro che non vuole preparare il terreno. A suo tempo rimarrà
senza pane. E non dia la colpa ad altri. Al governo...
Andiamo dritti al Vangelo: Gesu cambia metodo di parlare
Gente, il Padre è come quel buon seminatore prodigo che sparge in
abbondanza le sementi preziose in vista del raccolto. VOI siete il terreno che
riceve le sementi: cemento, sterpaglia, un centimetro solo di terra, oppure
terra abbondante e ben preparata e che quindi darà senz'altro un buon
raccolto.
Esame di coscienza: sono asfaltato? Sono pieno di sterpaglie? Sono terreno
"magro"? Mi preparo a ricevere davvero la PAROLA? Risposta: non mi
interessa. Oppure: bella parola, ma poi ascolto mille altre chiacchiere. Non ho
tempo. Ho troppe cose da fare... Anzi: ho tante altre proposte, altre sementi
"transgeniche" che mi vengono offerte come prodigiose... C'è qualche
intelligente che si prepara il cuore, ascolta la Parola, la vive e cresce bene fino al
buon raccolto finale. Chi più, chi meno però...
E' arriviamo a Paolo che scrive ai Romani: che GRANDE PAROLA!
Il mondo di oggi, dei suoi tempi e dei nostri? Un disastro di sofferenze "nel
tempo presente"! Ma sarà sempre così il tempo? Che vitaccia! Meglio farla
finita. Così ragioniamo noi.
Come ragiona Paolo dopo la sua conversione:
2
UMANITA' e CREAZIONE ora sono "in sala parto", con doglie terribili,
prolungate, insopportabili! Forse bisognerebbe fare il "taglio cesareo"... E'
inutile credere che denaro, potere, piacere ti risolvano la vita. Devi nascere a
Cristo: tu, partoriente e partorito. E finalmente nella morte eccoti la NASCITA,
LA NOSTRA GLORIA definitiva (che ora è "futura"), quella attualmente attesa
ARDENTEMENTE, ma con certezza assoluta perchè promessa da Dio. E sarà
una GLORIA DIVINA, una felicità totale, in un mondo ritornato alla sua bellezza
originale dopo che l'uomo l'ha ridotto a "terra dei fuochi"! Che paradiso ci
aspetta...
E allora: sopporta con energia le sofferenze che stai passando ora, i problemi,
le calunnie, le malattie..
E in Paolo la promessa di "Cieli e Terra NUOVI" ha portato frutti abbondanti.
Quante ne ha passate! Raccolto al 100%. Beato Paolo! Da parte mia sto facendo
il mio meglio per un'alta percentuale.
16 luglio 2017
XV dom T.O. - A
Il termine prodigo è frainteso dalla maggioranza. Si pensa alla parabola del
figliol "prodigo" dando a questo aggettivo un senso sbagliato. L'ho pensato
anch'io per tanto tempo: un figlio "scapestrato". In realtà vorrebbe dire
"spendaccione" nel caso del figlio, generoso nel caso del padre.
Dio ci ama a "piene mani".
Noi contraccambamo a "mani bucate".
Il problema non sta in Dio, nella pioggia, nel sole, nel seme. Il problema sta in
chi riceve, sia esso terreno o io stesso.
Il problema non sta nel seminatore.
Il problema sta solo nel terreno. IN ME che scrivo. In te che leggi.
Anch'io sto nella categoria di coloro che scrivono bene e razzolano male. Mi
chiedo a che serve ciò che sto facendo...
Anzi, dobbiamo fare un po' tutti noi un serio esame di coscienza per scoprire,
ciascuno in casa propria, come siamo davanti alla PAROLA DI DIO, paragonata
nella liturgia di oggi, alla semente.
Dio il seminatore, noi il terreno. Gesù dichiara che suo Padre è PRODIGO,
generosissimo nello spargere ovunque a piene mani la sua PAROLA, che è poi
Cristo stesso, detto appunto VERBO-PAROLA.
E noi, terreno da seminare? Terreno fertile, terreno superficiale, spinoso, o
peggio "asfaltato". A pugni chiusi, anzichè a mani aperte per ricevere e
1
produrre.
Dio dà, l'uomo sovente si oppone a ricevere. Gesù si rende conto che, se
all'inizio tantissimi l'ascoltavano, piano piano la gente l'abbandona. Troppo
impegnativo e scomodo quel Maestrino, che è - per volontà di suo Padre -
seminatore e semente.
Usa poi un metodo semplicissimo: LA PARABOLA, termine greco da paraballein,
mettere in confronto, in parallelo una cosa che si intuisce al volo per
farti capire qualcosa di più importante. Esempio: BUONO "come" il pane.
TESTA DURA "come" la pietra. Stupido "come" un asino. Testardo "come" un
mulo. Ecc... La parabola la si ricorda facilmente. Ti aiuta a ricordare il messaggio
che qualcuno ti vuole trasmettere. Mi piace usarla.
Domande: perchè è tanto poco accettato il Vangelo? Perchè tante famiglie
distrutte? Perchè tante persone cattive? Perchè tanti giovani sbandati? Perchè
tante disgrazie? Perchè il tumore?...
Colpa di Dio, della pioggia, della neve, del seme, del contadino? E se la colpa
fosse tutta e solo nel terreno = nell'uomo?
Il profeta Isaia apre la discussione
Dio parla. La PAROLA che esce dalla sua bocca è come la pioggia o la neve che
scendono dal cielo: pioggia o neve sciolta fanno sbocciare il seme perchè
sciolgono i sali minerali che lo faranno crescere. E dal seme sbocciato, la spiga.
Dalla spiga il pane. E il pane ci nutre e ci fa stare bene. Chiaro, no? Non tanto
per il contadino pigro che non vuole preparare il terreno. A suo tempo rimarrà
senza pane. E non dia la colpa ad altri. Al governo...
Andiamo dritti al Vangelo: Gesu cambia metodo di parlare
Gente, il Padre è come quel buon seminatore prodigo che sparge in
abbondanza le sementi preziose in vista del raccolto. VOI siete il terreno che
riceve le sementi: cemento, sterpaglia, un centimetro solo di terra, oppure
terra abbondante e ben preparata e che quindi darà senz'altro un buon
raccolto.
Esame di coscienza: sono asfaltato? Sono pieno di sterpaglie? Sono terreno
"magro"? Mi preparo a ricevere davvero la PAROLA? Risposta: non mi
interessa. Oppure: bella parola, ma poi ascolto mille altre chiacchiere. Non ho
tempo. Ho troppe cose da fare... Anzi: ho tante altre proposte, altre sementi
"transgeniche" che mi vengono offerte come prodigiose... C'è qualche
intelligente che si prepara il cuore, ascolta la Parola, la vive e cresce bene fino al
buon raccolto finale. Chi più, chi meno però...
E' arriviamo a Paolo che scrive ai Romani: che GRANDE PAROLA!
Il mondo di oggi, dei suoi tempi e dei nostri? Un disastro di sofferenze "nel
tempo presente"! Ma sarà sempre così il tempo? Che vitaccia! Meglio farla
finita. Così ragioniamo noi.
Come ragiona Paolo dopo la sua conversione:
2
UMANITA' e CREAZIONE ora sono "in sala parto", con doglie terribili,
prolungate, insopportabili! Forse bisognerebbe fare il "taglio cesareo"... E'
inutile credere che denaro, potere, piacere ti risolvano la vita. Devi nascere a
Cristo: tu, partoriente e partorito. E finalmente nella morte eccoti la NASCITA,
LA NOSTRA GLORIA definitiva (che ora è "futura"), quella attualmente attesa
ARDENTEMENTE, ma con certezza assoluta perchè promessa da Dio. E sarà
una GLORIA DIVINA, una felicità totale, in un mondo ritornato alla sua bellezza
originale dopo che l'uomo l'ha ridotto a "terra dei fuochi"! Che paradiso ci
aspetta...
E allora: sopporta con energia le sofferenze che stai passando ora, i problemi,
le calunnie, le malattie..
E in Paolo la promessa di "Cieli e Terra NUOVI" ha portato frutti abbondanti.
Quante ne ha passate! Raccolto al 100%. Beato Paolo! Da parte mia sto facendo
il mio meglio per un'alta percentuale.
Fonte:http://www.padretiziano.it/
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