#PANEQUOTIDIANO, «Un tesoro nascosto nel campo; un mercante che va in cerca di perle preziose»
La Liturgia di Domenica 30 Luglio 2017 VANGELO (Mt 13,44-52) Commento:Rev. D. Enric PRAT i Jordana (Sort, Lleida, Spagna)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va,
pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Parola del Signore.
«Un tesoro nascosto nel campo; un mercante che va in cerca di perle preziose»
Rev. D. Enric PRAT i Jordana
(Sort, Lleida, Spagna)
Oggi, il Vangelo vuole farci guardare dentro, trovare qualcosa di nascosto: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo» (Mt 13,44). Quando parliamo di tesoro ci riferiamo a qualcosa di eccezionale valore, della massima importanza, non a cose o situazioni che, benché amate, restano fugaci, ferraglia a buon mercato, come le soddisfazioni e i piaceri temporali: quello che tanta gente si affanna a cercare all’esterno, e che la delude dopo averlo trovato e sperimentato.
Il tesoro che propone Gesù si trova sepolto nella parte più profonda della nostra anima, nel nucleo stesso del nostro essere. È il Regno di Dio. Consiste nell’incontrarci amorosamente, in modo misterioso, con la Fonte della vita, della bellezza, della verità e del bene, e nel rimanere uniti alla stessa Fonte fino a quando, trascorso il tempo del nostro pellegrinaggio e liberi di tutta la chincaglieria inutile, il Regno del cielo che abbiamo cercato nel nostro cuore e che abbiamo coltivato nella fede e nell’amore, si apra come un fiore e appaia la brillantezza del tesoro nascosto.
Alcuni, come San Paolo o lo stesso buon ladrone, si sono trovati improvvisamente o in modo impensato nel Regno di Dio, perché le vie del Signore sono infinite, però, normalmente, per arrivare a scoprire il tesoro, bisogna cercarlo intenzionalmente: «Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose» (Mt 13,45). Forse questo tesoro lo trovano solo quelli che non si danno per vinti facilmente, quelli che non si accontentano di qualsiasi cosa, gli idealisti, gli avventurieri.
Nell’ordine temporale, degli inquieti ed anticonformisti diciamo che sono persone ambiziose, e nel mondo dello spirito, sono i santi. Loro sono disposti a vendere tutto pur di poter acquistare il campo, come dice San Juan de la Cruz: «Per possedere tutto, non possedere nulla di nulla».
Paolo Curtaz
Il tesoro nascosto
Un uomo trova un tesoro mentre sta scavando, ricopre il tutto e compra il campo.
Un collezionista di perle, l'oggetto più prezioso in antichità, come sono per noi oggi i diamanti, trova una perla straordinaria e la compra.
L'idea di fondo è la stessa: la vita è una ricerca, e Dio solo conosce ciò che può riempire i nostri cuori.
Solo Dio sa cosa ci rende profondamente felici, autenticamente felici.
A volte incontriamo Dio senza cercarlo, come fa quel tale che trova il tesoro zappando.
Altre volte, invece, l'incontro con Dio è l'approdo dopo una lunga e laboriosa ricerca che può durare tutta la vita.
Cosa stiamo cercando? Stiamo ancora cercando?
Nel cuore dell'estate il Signore si propone come colui che, unico, colma il nostro cuore.
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