#PANEQUOTIDIANO, «Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?»Dr. Josef ARQUER (Berlin, Germania)

La Liturgia di Domenica 1 Ottobre 2017   VANGELO (Mt 21,28-32) Commento:Dr. Josef ARQUER (Berlin, Germania)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo
aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
Parola del Signore
«Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?»
Dr. Josef ARQUER 
(Berlin, Germania)
Oggi, vediamo il padre e proprietario della vigna chiedendo ai suoi due figli: «Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna» (Mt 21,29). Uno dice “si” e non va. L’altro dice “no” e va. Nessuno dei due mantiene la parola data.

Sicuramente quello che dice “si” e rimane in casa, non vuole ingannare suo padre. Sarà semplicemente pigrizia, non solo pigrizia di “fare” ma anche di riflettere. Il suo motto: “Che m’importa quello che ho detto ieri ?”.

A quello del “no” si che gli importa ciò che ha detto ieri. Gli rimorde quello sgarbo fatto a suo padre. Dal dolore scaturisce il coraggio per rettificare. Corregge la parola falsa con un gesto corretto. “Errare, humanum est?”. Si, però, ancora più umano –e più adeguato con la verità interna marcata in noi- è rettificare. Anche se costa, perchè significa umiliarsi, sconfiggere la superbia e la vanità. Alcune volte abbiamo vissuto momenti così: correggere una decisione precipitata, un giudizio temerario, una valutazione ingiusta... Dopo, un sospiro di sollievo: -Grazie Signore!

«In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio» (Mt 21,31). San Giovanni Crisostomo risalta la maestria psicologica del Signore di fronte a quei “sommi sacerdoti”: «Non rinfaccia a loro direttamente: “Perché non avete creduto a Giovanni ?”, ma prima li paragona –cosa che risulta molto più pungente- con i pubblicani e con le prostitute. Così gli recrimina con la forza contundente dei fatti la malvagità di un comportamento marcato dal rispetto umano e presunzione».

Immersi già nella scena, chissà sentiamo la mancanza della presenza di un terzo figlio, portato più alle mezze tinte, nel cui stato d’animo ci sarebbe più facile riconoscerci e chiedere perdono, mortificati. Ce lo inventiamo –con il permesso del Signore- e lo ascoltiamo rispondere al padre, con voce soffusa: “Può darsi di si, può darsi di no...” E c’è chi ha sentito dire alla fine: “Probabilmente, forse, chi lo sa...?”

La voce di un monaco

Risultati immagini per Thomas KeatingLe parole di Gesù intendevano esortare i suoi seguaci a mettere in discussione i loro valori acquisiti ad aprirsi alla proposta di cambiamento radicale che egli rappresentava.
Thomas Keating

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