#PANEQUOTIDIANO, "I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
La Liturgia di Lunedi 2 Ottobre 2017 VANGELO (Mt 18,1-5.10) Commento:Paolo Curtaz
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore
Paolo Curtaz
I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei
cieli.
La Chiesa crede che esistano dei puri spiriti, anime senza corpo, che vivono al cospetto di Dio e che, nel grande progetto cosmico del Padre, anch'essi abbiano un ruolo. Ad alcuni fra loro sono affidati gli uomini, affinché veglino su di loro, li proteggano, li incoraggino. Sono gli angeli custodi, amici di Dio e nostri, discrete presenze che ci accompagnano alla scoperta della nostra parte migliore, e che ci incoraggiano discretamente nella scoperta della nostra vocazione alla santità.Paolo Curtaz
PAPA FRANCESCO MEDITAZIONE DOMUS SANCTAE MARTHAE "Tutti abbiamo un angelo"
«Tutti noi secondo la tradizione della Chiesa — ha spiegato ancora il Papa — abbiamo un angelo con noi, che ci custodisce, ci fa sentire le cose». Del resto, ha confidato, «quante volte abbiamo sentito: “Ma, questo... dovrei fare così... questo non va... stai attento!”». È proprio «la voce di questo nostro compagno di viaggio». E possiamo essere «sicuri che lui ci porterà alla fine della nostra vita con i suoi consigli». Per questo bisogna «dare ascolto alla sua voce, non ribellarci». Invece «la ribellione, la voglia di essere indipendente, è una cosa che tutti noi abbiamo: è la stessa superbia, quella che ha avuto il nostro padre Adamo nel paradiso terrestre». Di qui l’invito del Papa a ciascuno: «Non ribellarti, segui i suoi consigli!».
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore
Paolo Curtaz
I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei
cieli.
La Chiesa crede che esistano dei puri spiriti, anime senza corpo, che vivono al cospetto di Dio e che, nel grande progetto cosmico del Padre, anch'essi abbiano un ruolo. Ad alcuni fra loro sono affidati gli uomini, affinché veglino su di loro, li proteggano, li incoraggino. Sono gli angeli custodi, amici di Dio e nostri, discrete presenze che ci accompagnano alla scoperta della nostra parte migliore, e che ci incoraggiano discretamente nella scoperta della nostra vocazione alla santità.Paolo Curtaz
PAPA FRANCESCO MEDITAZIONE DOMUS SANCTAE MARTHAE "Tutti abbiamo un angelo"
«Tutti noi secondo la tradizione della Chiesa — ha spiegato ancora il Papa — abbiamo un angelo con noi, che ci custodisce, ci fa sentire le cose». Del resto, ha confidato, «quante volte abbiamo sentito: “Ma, questo... dovrei fare così... questo non va... stai attento!”». È proprio «la voce di questo nostro compagno di viaggio». E possiamo essere «sicuri che lui ci porterà alla fine della nostra vita con i suoi consigli». Per questo bisogna «dare ascolto alla sua voce, non ribellarci». Invece «la ribellione, la voglia di essere indipendente, è una cosa che tutti noi abbiamo: è la stessa superbia, quella che ha avuto il nostro padre Adamo nel paradiso terrestre». Di qui l’invito del Papa a ciascuno: «Non ribellarti, segui i suoi consigli!».
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