fra Damiano Angelucci, "Chi gioca in porta, chi gioca in attacco"

Commento al Vangelo di Domenica 3 dicembre 2017, I di Avvento anno B
Chi gioca in porta, chi gioca in attacco


TESTO (Mc 13,33-37) 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!»


COMMENTO

Una di quelle parole fatta su misura per i cristiani di oggi, non peggio di quelli di ieri, e neppure peggio di quelli dell’altro ieri, ma sicuramente alquanto assopiti. Dentro la categoria dei discepoli addormentati ci siamo dentro tutti: noi parroci, ma anche voi laici, nei non meno importanti ruoli educativi in famiglia o in associazioni cattoliche, o presunte tali. La vigilanza è la virtù del discernimento, che distingue nelle cose pratiche ciò che è bene da ciò che bene non è. Quanto spesso si sente dire: “Ma cosa c’è di male in questa cosa?” Invece dovremmo porre un’altra domanda: “Ma cosa c’è di bene in questa scelta, in questo progetto, in questa idea?”

Il Signore chiede ai suoi discepoli di ogni tempo di non dormire, perché a ognuno di noi viene chiesto di giocare il non facile compito del portiere della casa. Altri servi hanno altre mansioni, ma noi dobbiamo vigilare per noi e anche per il bene dei fratelli che vivono nella nostra stessa casa.
 A livello personale dobbiamo vegliare su cosa entra nella “casa” del nostro cuore; ogni giorno alla fine della giornata, come ci invita a fare papa Francesco, dovremmo chiedere: “da dove vengono questi pensieri che ho in mente? Chi me li ha ispirati?” E poi dire a noi stessi che non vogliamo quel male che ha attraversato, anche solo per un attimo, la nostra mente.

 A livello sociale ed ecclesiale, dovremmo forse smettere di giustificare la nostra arrendevolezza dicendo che ormai il mondo va così. Nel far andare il mondo e la chiesa così … ci siamo anche noi, e su questo il Signore chiede di vigilare, perché a custodia della casa ha posto ciascuno di noi. Lui, il Signore, con la sua Pasqua ha riportato in vantaggio il regno di Dio sul Regno delle tenebre, ma noi cristiani, ora, dobbiamo difendere il risultato fino al 90°!

Fonte:http://fradamiano.blogspot.it/

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