#PANEQUOTIDIANO«Il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono»
La Liturgia di Giovedi 14 Dicembre 2017 VANGELO (Mt 11,11-15) Commento:Rev. D. Ignasi FABREGAT i Torrents (Terrassa, Barcelona, Spagna)
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il
più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».
Parola del Signore
«Il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono»
Rev. D. Ignasi FABREGAT i Torrents
(Terrassa, Barcelona, Spagna)
Oggi, il Vangelo ci parla di Giovanni il Battista, il precursore del Messia, colui che è venuto a preparare il cammino del Signore. Accompagnerà anche noi da oggi fino al giorno sedici, giorno in cui finisce la prima parte dell’Avvento.
Giovanni è un uomo deciso, che sa quanto costino le cose, è consapevole che bisogna lottare per migliorare e per essere santo, per questo Gesù esclama: «Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono» (Mt 11,12). I “violenti” sono quelli che esercitano violenza su se stessi: -mi sforzo per credermi che il Signore mi ama? Mi sacrifico per essere “piccolo”? Mi sforzo per essere cosciente e vivere come figlio del Padre?
Santa Teresa di Lisieux si riferisce a queste parole di Gesù dicendo qualcosa che ci può aiutare nella nostra conversazione personale ed intima con Gesù: «Sei tu o povertà! Il mio primo sacrificio, ti accompagnerò fino a morire. So che l’atleta, una volta nello stadio, abbandona tutto per correre. Assaporate voi mondani, la vostra angoscia, la vostra pena e i frutti amari della vostra vanità; io, felice, otterrò dalla povertà le palme del trionfo!». -Ed io perché mi lamento subito, quando scopro che mi manca qualcosa che considero necessaria? Magari potessi vedere tutti gli aspetti della mia vita come questa Dottoressa della Chiesa!
Enigmaticamente, Gesù anche oggi ci dice che: «Giovanni è Elia (...) Chi ha orecchi, ascolti!» (Mt 11,14-15). Cosa vuol dire? Vuole chiarirci che Giovanni era veramente il suo predecessore, colui che portò a termine la stessa missione di Elia, d’accordo con la tradizione che esisteva all’epoca, che il profeta Elia doveva ritornare prima del Messia.
La voce del Papa
"Il mondo propone di imporsi a tutti costi, di competere, di farsi valere... Ma i cristiani, per la grazia di Cristo morto e risorto, sono i germogli di un'altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri, di non essere arroganti ma disponibili e rispettosi. Questa non è debolezza, ma vera forza! Chi porta dentro di sé la forza di Dio, il suo amore e la sua giustizia, non ha bisogno di usare violenza, ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell'amore."
Papa Francesco, Messaggio Urbi et Orbi 2015
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il
più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».
Parola del Signore
«Il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono»
Rev. D. Ignasi FABREGAT i Torrents
(Terrassa, Barcelona, Spagna)
Oggi, il Vangelo ci parla di Giovanni il Battista, il precursore del Messia, colui che è venuto a preparare il cammino del Signore. Accompagnerà anche noi da oggi fino al giorno sedici, giorno in cui finisce la prima parte dell’Avvento.
Giovanni è un uomo deciso, che sa quanto costino le cose, è consapevole che bisogna lottare per migliorare e per essere santo, per questo Gesù esclama: «Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono» (Mt 11,12). I “violenti” sono quelli che esercitano violenza su se stessi: -mi sforzo per credermi che il Signore mi ama? Mi sacrifico per essere “piccolo”? Mi sforzo per essere cosciente e vivere come figlio del Padre?
Santa Teresa di Lisieux si riferisce a queste parole di Gesù dicendo qualcosa che ci può aiutare nella nostra conversazione personale ed intima con Gesù: «Sei tu o povertà! Il mio primo sacrificio, ti accompagnerò fino a morire. So che l’atleta, una volta nello stadio, abbandona tutto per correre. Assaporate voi mondani, la vostra angoscia, la vostra pena e i frutti amari della vostra vanità; io, felice, otterrò dalla povertà le palme del trionfo!». -Ed io perché mi lamento subito, quando scopro che mi manca qualcosa che considero necessaria? Magari potessi vedere tutti gli aspetti della mia vita come questa Dottoressa della Chiesa!
Enigmaticamente, Gesù anche oggi ci dice che: «Giovanni è Elia (...) Chi ha orecchi, ascolti!» (Mt 11,14-15). Cosa vuol dire? Vuole chiarirci che Giovanni era veramente il suo predecessore, colui che portò a termine la stessa missione di Elia, d’accordo con la tradizione che esisteva all’epoca, che il profeta Elia doveva ritornare prima del Messia.
La voce del Papa
"Il mondo propone di imporsi a tutti costi, di competere, di farsi valere... Ma i cristiani, per la grazia di Cristo morto e risorto, sono i germogli di un'altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri, di non essere arroganti ma disponibili e rispettosi. Questa non è debolezza, ma vera forza! Chi porta dentro di sé la forza di Dio, il suo amore e la sua giustizia, non ha bisogno di usare violenza, ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell'amore."
Papa Francesco, Messaggio Urbi et Orbi 2015
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